Gli odierni supereroi basterebbero per 3400 anni di film. Ecco un numero incredibile che aiuta a capire quanto siano vasti gli odierni mondi fumettistici. Attualmente l’universo Marvel ha messo quello DC in un angolo in termini di successi in sala. Tutto potrebbe cambiare nel corso degli anni e, come ribadito da Steven Spielberg, la macchina dei cinecomics potrebbe collassare. Se le cose però restassero così, il materiale disponibile consentirebbe uno strapotere al box office per altri 3400 anni.
Il florido periodo cinematografico per la Marvel ha avuto inizio nel 2008 con Iron Man, che ha poi offerto altri due capitoli della saga, rispettivamente nel 2010 e nel 2013. Anche l’Incredibile Hulk è del 2008 e occorre attendere il 2011 per l’apertura a un nuovo tratto di questo mondo con Thor del 2011, anno di Capitan America, seguito quasi dodici mesi dopo da The Avengers. Il ritorno di Thor avviene nel 2013, anche se non rappresenta un gran successo di pubblico. Nel 2014 tocca invece al sequel di Capitan America e a Guardiani della Galassia, con Ant-Man e Avengers, Age of Ultron l’anno seguente. L’ultimo film Marvel proiettato al cinema è Civil War ma la lista dei titoli in programmazione è alquanto lunga, al punto da sapere già cosa potremo vedere in sala da quest’anno fino al 2020.
In passato, prima della vera e propria esplosione del fenomeno cinecomic, la DC dominava la scena, con Batman e Superman pronti a rappresentare quasi la totalità della scena per quanto riguarda questa casa editoriale. La situazione è ben diversa oggi, con molti personaggi pronti a entrare nel cuore della massa, il che comprende anche i tantissimi estranei all’universo fumettistico. Attualmente è in sala Suicide Squad, crossover che vede protagonisti alcuni tra i maggior villain DC, che segue Superman vs Batman. Anche in questo caso, tra Shazam, Acquaman e Justice League, la programmazione è già stata fissata fino al 2020.
Quello della trasposizione cinematografica dei fumetti è un fenomeno che ha fatto felici i nerd di tutto il mondo, ma i flop degli anni ’90 evidenziano un netto cambio di rotta. Non tutti però sono entusiasti, tra pubblico e addetti ai lavori, di questo enorme successo, temendo che il cinema veda concentrare i suoi fondi unicamente su prodotti dal valore artistico minimo.