Guarda questo film per ridurre l'ansia da quarantena

In questo delicato momento abbiamo bisogno di sfogare la nostra ansia da quarantena in qualche modo: il film perfetto da vedere col Coronavirus

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Uno dei fenomeni più enigmatici che si stanno verificando in tutto il mondo da quando è scoppiata l’emergenza Coronavirus è l’improvvisa popolarità di “Contagion” di Steven Soderbergh. Il thriller del 2011 rispecchia con inquietanti scenari realistici quello che sta succedendo proprio in questo momento mentre raffigura un mondo colpito da una pandemia globale (in lavorazione il primo film sul Coronavirus).

Da quando COVID-19 è nato in Cina mesi fa (anche il virus in “Contagion” è iniziato lì), il film è stato un titolo da non perdere sulle piattaforme di streaming digitale tanto che la Warner Bros. ha annunciato a marzo la scalata della pellicola sottolineando che era secondo soltanto al franchise di “Harry Potter“.

Per comprendere l’impennata del thriller di quasi dieci anni fa, vi basta sapere che fino a che da Wuhan non si è innescata la catena della diffusione del virus, dunque da dicembre 2019, “Contagion” compariva al 270° posto.

Ma perché “Contagion” è così richiesto? La dott.ssa Pamela Rutledge ha spiegato a Insider che la ragione risiede nel fatto che, attraverso il film possiamo identificarci con i personaggi, vivere le loro emozioni, capire le loro reazioni e in questo modo esorcizzare la paura dell’ignoto, combattere anche noi il nemico invisibile che attualmente in tutto il mondo ha mietuto 163.097 vittime e registrato 2.402.250 di casi positivi.

Film come “Contagion” sono in grado di “farci sentire che non siamo soli, e che esiste una soluzione a queste storie in modo da poter esprimere la nostra ansia in quel modo”, ha fatto sapere la dott.ssa Rutledge, direttore del Media Psychology Research Center. Vediamo dunque immagini raccapriccianti immergendosi nella storia filmica sapendo che si arriverà ad un lieto fine e sperando che accada lo stesso nella vita reale.

L’esperta ha inoltre dichiarato che affrontare mentalmente il Coronavirus è una grande sfida perché non vedere il pericolo ci porta a non avere alcun senso di controllo della situazione. Al contrario, la Rutledge invita a seguire con meno psicosi i notiziari quotidiani che procurano un aumento dell’ansia da quarantena e di disturbi dell’umore soprattutto in soggetti considerati già fragili (provate a guardare anche Titanic, vi consolerà).

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