Nel fantastico regno degli animali i draghi per certi versi esistono. Si tratta del Komodo, un enorme rettile simile ad una tartaruga. Se ora prendiamo in analisi la letteratura di un tempo e le prime forme di mitologia, si parla con una certa frequenza del sangue di questi animali sputa fuoco. Per alcuni scrittori era tossico, mentre per altri aveva potenzialità guaritrici. La cosa davvero sorprendente è che per certi versi, dal punto di vista scientifico, entrambe le soluzioni letterarie sono vere.
Alcuni studi hanno infatti osservato il sangue dei Komodo. Si è scoperto che questi contiene un alto tasso di peptide, una molecola capace di uccidere i batteri e rigenerare velocemente le ferite. Si tratta di una scoperta davvero sensazionale. Stiamo attraversando un periodo storico in cui i batteri cominciano a diventare invulnerabili agli antibiotici. Se non si trova un rimedio alternativo ai farmaci, le conseguenze potrebbero essere disastrose.
La ricerca
Questo problema è noto da molto tempo agli studiosi. Per questa ragione nel 2009 Barney Bishop e Monique Van Hoek, ricercatori della George Washington University hanno avviato una ricerca atta alla scoperta di rimedi alternativi ai medicinali tradizionali. I loro laboratori si occupano di biochimica, batteriologia, ma sopratutto di bio prospettori.
Con questo termine s’intende composti tratti da organismi antichi e alligatori utili alla lotta alle malattie virali. L’indagine non è stata di certo semplice. I dipendenti del parco zoologico della Florida in collaborazione con quelli del St. Augustine Alligator Farm sono entrati nella gabbia di un Komodo per tenerlo fermo e fare in modo che gli scienziati prelevassero una certa quantità di sangue.
La bocca velenosa
In passato si credeva che la bocca del Komodo avesse una quantità fatale di batteri per l’uomo. In molti temevano di essere aggrediti da questo animale non per una questione di lesione quanto di avvelenamento.
Solo nel 2013 questa teoria è stata smentita. Nelle fauci della bestia non è stato trovata la concentrazione micro batterica di cui la leggenda popolare parlava. I draghi dunque non sputano fuoco e sono velenosi. Il loro sangue potrebbe, al contrario, rivelarsi una vera e propria pozione fiabesca, capace di abbattere malattie ed influenze di stagione.