Guerra, brutto presagio nel 2014 su colombe liberate in Vaticano

Due colombe liberate dal Papa furono protagoniste di uno spiacevole episodio che oggi fa venire i brividi.

11 Marzo 2022

Correva l’anno 2014 e Papa Francesco era asceso al soglio pontificio solo qualche mese prima, nel 2013. I venti di guerra che ora infuriano nel cuore dell’Europa erano ancora tanto lontani, per non dire inimmaginabili, ma un episodio restò impresso tanto da essere rievocato oggi come presagio funesto. Era, infatti, il 26 gennaio 2014 quando il pontefice liberò dalla finestra del Palazzo Apostolico due colombe bianche durante l’Angelus.

La preghiera di pace, ieri come oggi, era per l’Ucraina che in quel momento sperimentava i primi attriti con la Russia. A ricordarci quanto successe è il tweet di un utente che in poche ore ha raccolto migliaia di like e condivisioni. Una delle due colombe, infatti, fu attaccata da un corvo e l’altra da un gabbiano: immagini che hanno fatto il giro delle televisioni e che hanno impressionato anche le migliaia persone radunatesi in Piazza San Pietro.

Quell’animale simbolo di pace, violentemente aggredito segnò le coscienze dei fedeli che oggi rievocano quasi profeticamente l’episodio. Le fotografie e i video che hanno immortalato quei secondi mostrano l’attacco alle indifese colombe appena qualche attimo dopo essere state liberate in cielo. Papa Francesco aveva appena terminato di recitare una preghiera per il popolo ucraino, affiancato da due giovani studenti affacciati con lui sulla piazza.

Fu un gabbiano ad attaccare per primo, bloccando una delle colombe contro il muro del palazzo e beccandone la coda. Riuscì, però, ad afferrare solo qualche piuma. Quindi, sull’uccello più piccolo fermo sopra il davanzale piombò un corvo da cui fu beccato ripetutamente. Entrambe le colombe, alla fine, ebbero la meglio e presero il volo. A qualche anno di distanza, però, quella sequenza torna alla mente quasi in maniera raccapricciante e tanti hanno voluto dire la loro rispondendo al tweet.

“Lo ricordo, sono segnali”, scrive un utente mentre un altro replica: “Coincidenze? Io non credo”. E c’è anche chi, incredulo, chiede conferma della veridicità dell’accaduto. E purtroppo è tutto vero.

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