Il 13 agosto ricorre l’annuale giornata internazionale dei mancini, istituita in via ufficiale nel 1992 dal club Lefthanders International. La scelta di tale data non è casuale e si deve a una precedente tradizione risalente a due decenni prima. Lo spirito di questa ricorrenza rispondeva all’esigenza di normalizzare la percezione del mancinismo, e oggi va incontro alla volontà di far conoscere quali sono le esigenze connesse.

Se da un lato, infatti, conosciamo tutti almeno una persona mancina, d’altro canto non sempre pensiamo alle difficoltà che può incontrare nella vita quotidiana. Ormai, infatti, sono decine gli oggetti progettati per essere utilizzati facilmente anche da chi usa il lato sinistro come principale – in particolar modo per quanto riguarda l’età scolare – ma permangono alcune situazioni nelle quali questo non avviene. Pensiamo agli sportelli in banca o in posta: di solito è presente la penna per i clienti, attaccata con una catenina.

Ecco, generalmente quella penna è legata sul lato destro e questo rende impossibile a chi è mancino usarla comodamente. Il laccetto, infatti, finisce sul foglio sul quale si sta tentando di scrivere e inevitabilmente intralcia la compilazione dei moduli o la semplice firma. L’unico stratagemma che rimane a un mancino per ovviare all’inconveniente è quello di porsi lateralmente rispetto allo sportello. Non certo una posizione comoda.

E se facciamo attenzione, ci sono decine di altri piccoli oggetti che causano disagio a chi non usa la mano destra. Per esempio, la zip dei jeans o della felpa, che sulla sinistra è protetta da un lembo di tessuto che finisce per dare fastidio a chi è mancino. Oppure, a scuola, quanto può essere noioso se non doloroso, usare i raccoglitori con la spirale ad anelli sempre rigorosamente a sinistra? E ancora, le maniglie delle porte in molti ambienti pubblici,  le carte di credito da strisciare solo a destra, le aperture di molte scatole di latta e quelle scomodissime (per tutti) sedie con lo scrittoio ribaltabile.