Quell’America di provincia degli anni che segnano la vigilia della rivoluzione sessuale, dei suoi significati e delle sue smagliature sono il contesto in cui si intrecciano le vite di Frances Houseman detta Baby (Jennifer Grey), ragazzina ambiziosa e intraprendente, e Johnny Castle (Patrick Swayze), il ballerino che anima le serate dell’albergo dove la 17enne trascorre le vacanze estive con i genitori e la sorella. I balli proibiti sono quelli che l’affascinante protagonista di Dirty Dancing insegna all’adolescente idealista e caparbia che lo trascinerà nel suo mondo.
Sono trascorsi già 30 anni: un lasso temporale immenso, che ha contribuito a mitizzare i protagonisti, le battute della sceneggiatura e ad alimentare la certezza che un remake o un sequel mai potranno superare il successo del film, reso immortale da un’altra altrettanto celebre colonna sonora pluripremiata.
Se di Jennifer abbiamo perso le tracce fino alla sua partecipazione a Ballando con le Stelle, di Patrick Swayze abbiamo seguito la crescita professionale, l’ascesa e la capacità di scegliere i ruoli che lo liberassero dall’incombenza del successo giovanilistico.
L’attore è morto nel 2009 a causa di un tumore al pancreas molto aggressivo, contro cui ha coraggiosamente lottato fino alla fine, senza scendere mai dal palco davvero. Come nel mambo della scena finale di questa meravigliosa e iconica pellicola, con la sua Baby.