I bambini più intelligenti stanno coi papà #lodicelascienza

Una ricerca congiunta di tre Università inglesi ha dato gli stessi risultati: papà più coinvolti nella cura dei neonati uguale bimbi più intelligenti

19 Marzo 2019

Proprio nel giorno della festa del papà, vi raccontiamo gli esiti di una ricerca che, per una volta, spodesta la mamma dal ruolo principale nella vita dei neonati: ovviamente la mamma è sempre la mamma, ma secondo i ricercatori inglesi di Oxford, Imperial College e King’s College di Londra, il contributo fattivo del papà nella cura dei piccolissimi contribuisce al loro sviluppo cognitivo (qui la sfida di beatbox fra papà e figlio).

La ricerca è stata validata con l’osservazione di 128 papà e dei loro piccoli: sono stati seguiti mentre interagivano con i bimbi a tre mesi e poi mentre leggevano loro libri all’età di due anni. I bambini che avevano trascorso il tempo da piccolissimi con un papà coinvolto e attento erano in grado di capire meglio il libro e rispondere alle domande su forme e colori. Risultati opposti per i papà che quando i figli avevano 3 mesi era depressi o chiusi in sé stessi: i bambini, due anni dopo, hanno ottenuto risultati molto meno brillanti.

La spiegazione a questa differenza di risultati è da ricercare, secondo gli autori dello studio, nell’atteggiamento meno ansioso dei papà rispetto ai piccoli: i padri osservati parlavano meno con i bambini, ma interagivano di più sotto l’aspetto non verbale e riuscivano ad infondere calma e serenità (secondo un’altra ricerca, le figlie femmine rendono i padri migliori)

Le conclusioni di questo studio sono state pubblicate sulla rivista Infant Mental Health Journal e parlano chiaro: i padri devono essere presenti il più possibile nella cura dei figli fin da piccolissimi, perché questo avrà ricadute importante per i bambini negli anni a venire (guardate come questo padre veste due gemelline). Non solo in termini di capacità cognitive, ma anche comportamentali: i padri che trasmettono ai bambini sicurezza in sé stessi cresceranno adolescenti meno irrequieti e ribelli.

 

 

 

 

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