I Beatles non hanno influenzato la musica pop, lo dice la scienza

Armand Leroi, biologo dell’Imperial College of London, smentisce oltre cinquant’anni di storia della musica

1 Marzo 2017
Fonte: Pixabay

I Beatles sono da sempre riconosciuti come una delle band che più ha stravolto il mondo della musica. Considerati padri fondatori della musica pop per come oggi la intendiamo, non c’è critico musicale che si immaginerebbe di ritenere le tracce dei Fab Four “canzoncine per ragazze preadolescenti”.

La definizione arriva, infatti, dal mondo scientifico e non da quello musicale. Il biologo evoluzionista Armand Leroi ha misurato l’impatto sulla musica di diverse band storiche ed ha concluso che i ragazzi di Liverpool non hanno portato cambiamenti significativi nei componimenti. L’idea che i Beatles siano stati dei rivoluzionari della musica pop contemporanea pare essere dunque una di quelle credenze diffuse ma senza riscontro empirico.

L’ipotesi di Leroi

Armand Marie Leroi , professore dell’Imperial College of London, ha preso in considerazione le tracce di ognuno degli artisti musicali più importanti dal 1960 al 2010. L’ipotesi che sta alla base della sua ricerca vuole che il prodotto musicale si debba discostare dalle norme più largamente condivise in un certo periodo per ritenere la band che l’ha composto ‘rivoluzionaria’.

Per intenderci, se tutti quanti vanno in Chiesa la domenica mattina, un comportamento ‘rivoluzionario’ è quello della persona che decide di rimanere a casa. Allo stesso modo, una band rivoluzionaria è un gruppo musicale i cui componimenti deviano di molto dai componimenti più diffusi nel periodo storico in cui questi vivono e dai periodi storici precedenti.

Lo studio

Il professore ha, dunque, incrociato le tracce di cinquantanni di storia della musica valutando attraverso un algoritmo quanto queste si discostassero dai componimenti che le avevano precedute. L’algoritmo pare poter evidenziare quanto una canzone devii dagli standard più diffusi in un certo periodo storico.

Il risultato di questa ricerca è che gruppi celebri come The Who, The Kinks e Rolling Stones hanno senz’altro segnato una rottura con il passato; mentre, i componimenti dei Beatles si allineano con i canoni musicali del loro periodo e con quelli precedenti. Proprio per questa ragione, non dovrebbero essere ritenuti rivoluzionari e nemmeno padri fondatori del pop.
La discrezionalità nella definizione dell’algoritmo che sta alla base dello studio deve comunque trovare il supporto di argomenti forti per evitare che l’intera ricerca sia messa in discussione.

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