I conigli non sono animali domestici ideali per i bambini piccoli

Siamo davvero sicuri che i conigli siano compagni di vita adatti ai nostri bimbi?

31 Marzo 2022
Fonte: 123RF

Teneri, piccoli, pelosi e tutti da coccolare, con le loro orecchie allungate e morbide: sono i conigli che, spesso, diventano compagni di vita dei nostri bimbi. Soprattutto con la Pasqua che si avvicina, infatti, molti genitori iniziano a pensare di portare a casa un coniglietto come animale domestico nella convinzione che sia perfetto per i più piccoli. Eppure, ci sono alcune considerazioni che occorre tenere in conto prima di prendere questa decisione.

Docile e socievole, certo, il coniglio non è esattamente l’ideale per i bambini innanzitutto perché si tratta di un animale molto delicato. La sua tendenza a spaventarsi facilmente, per esempio, lo porta a soffrire parecchio gli scherzetti dei bimbi. Per questo, poi, i conigli (soprattutto se di razza nana) prediligono ambienti tranquilli e privi di fonti di stress, cosa che non corrisponde esattamente a una casa con bebè.

E se pensiamo che questi animali amino essere tenuti in braccio e coccolati come si diceva in apertura, non per tutti gli esemplari è così. Alcuni, infatti, sono diffidenti e quando si sentono infastiditi – e i bambini, ahinoi, tendono a insistere molto bene nelle loro intenzioni, anche senza rendersene conto – possono avere reazioni aggressive. Non è infrequente, per esempio, che un coniglio si nasconda sotto un mobile: non lo fa per giocare ma per sottrarsi alle coccole o, ancora più spesso, per evitare che gli vengano tirate le orecchie.

Ogni bimbo deve sapersi conquistare la fiducia del suo animale domestico a poco a poco, e questo vale anche per i conigli. Solo così, il rapporto potrà costruirsi solido, piacevole e sicuro per entrambe le parti. E proprio perché la pazienza non è propriamente la virtù dei piccoli, un coniglio si dovrebbe portare in famiglia solo con bimbi che abbiano almeno otto/dieci anni, quando cioè sono dotati della consapevolezza necessaria per prendersi cura di un altro essere vivente che non deve essere considerato un giocattolo.

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