Quando si parla di droni tanti pensano a degli oggetti con le eliche che svolazzano per i cieli delle nostre città. Anche questo concetto sta per essere rivoluzionato. Stanno per arrivare infatti i primi droni terrestri ed il loro ruolo principale sarà quello di consegnare le pizze a domicilio. A realizzarli sarà un ‘impresa di ristorazione internazionale, molto nota nell’ambiente. Parliamo della Domino’s.
I robot prenderanno invece il nome di Dru. L’azienda ha sede negli Stati Uniti d’America, nel Michigan, presso Ann Arbor ed è nota per essere specializzata nella vendita di pizze. Dru è infatti un acronimo che sta per Domino’s Robotic Unit. A costruirlo due aziende di tecnologia e robotica ovvero la Starship Technologies e la Marathon Robotics. C’è anche da sottolineare che la prima è una start up ed è stata lanciata dai due creatori di Skype.
L’idea
Dru dovrà rivoluzionare il concetto di consegne a domicilio. Almeno questa è l’intenzione dei membri della Domino’s. Dalle loro dichiarazione si parla di un sistema atto al rimpiazzo dei vecchi fattorini, intenti ad andare per la città sui loro motorini, a portare in giro le pizze da recapitare. Dru sarà alto all’incirca 90 centimetri. Sarà un grosso robot che avrà a disposizione 4 ruote motrici.
La propulsione sarà generata dalla batteria. Potrà muoversi fino a 20 km/h. Nel suo correre avrà la capacità sensoriale di divincolarsi fra le strade e i marciapiedi. Infatti su di lui saranno montati sensori visivi. Saranno inoltre integrati due diversi tipi sistemi ovvero il GPS e il lidar.
Il sistema
La parte superiore sarà formata da un grosso vano riscaldato che impedirà di far raffreddare le pizze. Sarà presente anche un altro spazio che al contrario sarà impiegato nel mantenere le bevande fredde. Per aprire questi due spazi bisogna inserire un codice alfanumerico che viene inviato tramite messaggio sullo smartphone del cliente.
Dru può trasportare contemporaneamente 8 pizze. Ha un sistema antifurto, è in acciaio ed è impermeabile. Intanto sono state avviate le prime forme di sperimentazioni in Olanda e in Germania. Anche in Nuova Zelanda si cerca di realizzare un prodotto simile ma con un raggio d’azione ancora più ampio.