Anche i gatti "parlano", basta capirli: il loro alfabeto

Il 17 febbraio è la Giornata Mondiale del Gatto: scopriamo la loro "lingua"

17 Febbraio 2019

Forse non tutti sanno che oggi, domenica 17 febbraio 2019, si festeggia la Giornata Mondiale del Gatto.

Questi felini, apprezzatissimi sui social network, sono tradizionalmente legati a miti, leggende, curiosità e segreti. Proprio a tutto questo è dedicato un libro, scritto da Kate May e intitolato “Per amore dei gatti”, in cui l’autrice prova a spiegare la lingua dei gatti. Sì, i gatti “parlano”. Basta capirli!

Chi possiede un gatto farebbe bene a imparare l'”alfabeto” dei gatti, cioè quell’insieme di gesti e movimenti che i felini utilizzano per comunicare le loro sensazioni e intenzioni al padrone, alle altre persone o agli altri animali.

Partiamo dai “pericoli”: la coda gonfia è il segnale che il gatto è pronto alla rissa. Con quel gesto, infatti, cerca di intimorire l’avversario. La schiena inarcata, il pelo dritto e la posizione di tre quarti sono invece da intendere come inviti a desistere dalla lotta, così come il loro “soffio” e il loro accovacciarsi sono segnali difensivi. Rabbia e paura sono comunicati attraverso orecchie (abbassate) e denti (scoperti).

Il “sorrisetto” a denti scoperti dei gatti, cioè la cosiddetta smorfia di Flehmen, è però anche un modo per sentire gli odori provenienti dal territorio. Sì, i gatti possono praticamente “annusare” con la bocca, grazie a un piccolo organo situato tra il palato e il setto nasale e direttamente collegato all’ipotalamo.

Passiamo ai segnali d’affetto dei gatti, oltre alle tradizionali fusa: se un gatto vi si butta davanti pancia all’aria, vi vuole comunicare fiducia e arrendevolezza. Anche quando vi guarda dritto negli occhi, battendo le palpebre lentamente, l’animale vuole manifestarvi tutta la sua fiducia in voi. E se chiude gli occhi? Ritenetevi privilegiati: per loro è come un bacio.

Se un gatto vi lecca, significa che vi ritiene uno “di famiglia” perché questi felini, solitamente, leccano solo i loro simili. Paradossalmente, anche le loro testate sono segnali d’affetto: con questo gesto, infatti, un gatto intende marcare col suo odore il padrone, per far capire che è di sua proprietà.

Non inorridite, infine, se il vostro gatto vi porta un topo o una lucertola morta: vuole condividere con voi la battuta di caccia perché vi ritiene importanti per lui.

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