I manifesti di Topolino sono blasfemi: a Napoli è polemica

Scoppia la polemica per alcuni manifesti apparsi nella città partenopea ispirati a Topolino e non solo

24 Settembre 2021
Fonte: 123rf

Non avremmo mai pensato che Topolino potesse essere accusato di blasfemia, eppure è successo a Napoli. In realtà a finire nell’occhio del ciclone è Ceci n’est pas un blasphème, manifestazione che si svolge nella città partenopea fino al 30 settembre, e durante la quale artisti di vari campi e generi rivendicano la libertà d’arte e di espressione attraverso la blasfemia.

Come riporta il sito Lascimmiapensa.com, uno dei partecipanti ha realizzato e attaccato in giro per la città manifesti ispirati a Topolino, così come a loghi di fazioni politiche e a famosi prodotti da aperitivo, modificandone il testo per renderli delle bestemmie.

Inutile dire che sul web sono nate grandi polemiche, e anche le forza politiche di Napoli non hanno ignorato la cosa. Annamaria Palmieri, assessore all’Istruzione e alle Politiche sociali, ha dichiarato che questa iniziativa è abusiva e che i manifesti verranno rimossi quanto prima: “Nessuno del Comune sapeva di questi manifesti. Anche questi, come accade sempre per tutti i manifesti abusivi, verranno rimossi da Napoli Servizi. Ho attivato subito il servizio di marketing del Comune per avviare i controlli. Mi preme chiarire che la mostra Ceci n’est pas un blasphème in corso al Pan ha caratteristiche molto selettive. Questa è visionabile solo se si ha consapevolezza religiosa, è possibile accedervi solo se si è maggiorenni”.

Emanuela Marmo, direttrice artistica della manifestazione, ha spiegato che i manifesti di Topolino e gli altri sono stati realizzati spontaneamente dagli artisti senza l’assenso esplicito né suo né del comune di Napoli: “Alcuni dei subvertiser in mostra al Pan per Ceci n’est pas un blasphème stanno lasciando a Napoli tracce della loro presenza. Si tratta di una loro spontanea e autonoma iniziativa, di cui so poco, se non quello che amici, conoscenti, utenti mi riferiscono mandandomi foto da Napoli. Anche l’assessorato o l’amministrazione comunale non sanno nulla di questa iniziativa. Trovo ridicolo e pretestuoso metterli in difficoltà su una circostanza che esclude in toto il loro coinvolgimento”.

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