I migliori film da vedere secondo il parere di Woody Allen

Woody Allen è un regista, sceneggiatore, attore, comico, clarinettista, compositore, scrittore e commediografo statunitense, che ha illuminato il panorama cinematografico con il suo genio e la sua follia

13 Ottobre 2016

Con l’uscita al cinema di Cafè Society, primo film girato in digitale, analizziamo i film a cui Allen si è ispirato nel corso della sua carriera cinematografica. Dieci sono i film più belli e classici, del cinema europeo e italiano, secondo il regista.

  • 400 colpi ( Les Quatre Cents Coups) di François Truffaut. Film drammatico del 1959 e primo lungometraggio del regista francese.
    Il film è ambientato nella Parigi degli anni cinquanta e il protagonista è un ragazzino di dodici anni che vive con i genitori poco presenti nella sua vita. Antoine, interpretato da Jean Pierre Léaud, è irrequieto e la madre, un poco civetta, non lo segue abbastanza e non capisce i suoi bisogni, mentre il padre è superficiale e presta attenzione solo ai suoi interessi.
  • 8½ di Federico Fellini. Film drammatico, grottesco, fantastico, commedia del 1963. Allen ha ammesso di essersi ispirato a Fellini per molti suoi film. Il protagonista Guido Anselmi, interpretato da Marcello Mastroianni, è un regista in piena crisi esistenziale e con un grande blocco creativo da risolvere. Per questo motivo si reca presso una stazione di cure termali per poter risolvere i suoi problemi fisici e poter ritrovare la vena creativa.
  • Amarcord di Federico Fellini. Film drammatico, fantastico, biografico, commedia del 1973. Woody ha affermato di amare i film di Fellini “ma Amarcord potrei vederlo ogni anno. Ha ricreato così chiaramente la sua infanzia a Rimini, e tu sei lì in quel mondo, con sua madre e suo padre, con i suoi parenti, con la popolazione locale, con i negozi del posto, i riti attorno alla piazza della città… sei in un mondo che ha ricreato non in maniera letterale e fotografica, ma in un modo esagerato da fumetto”.
  • Ladri di biciclette di Vittorio Fellini. Film drammatico del 1948. Il protagonista derubato della sua bicicletta, essenziale per poter lavorare, va in giro per Roma, con il figlio alla ricerca del mezzo. A proposito di questo film il regista afferma che: “Per me è il film italiano per eccellenza e uno dei migliori mai girati al mondo. Cosa c’è di più semplice della storia di un individuo la cui esistenza dipende da una bicicletta?”.
  • Quarto potere di Orson Welles. Film drammatico del 1941. Primo lungometraggio del regista che si è ispirato al magnate dell’industria del legno e dell’editoria William Randolph Hearst. Welles ha cercato di fare una riflessione sul capitalismo statunitense.
  • Il fascino discreto della borghesia di Luis Buñuel. Film grottesco, commedia del 1972. In questo film il regista si focalizza sul ceto emergente di quel periodo, la borghesia, che vive di apparenze.
  • La grande illusione di Jean Renoir. Film drammatico, guerra del 1937 , concepito in tre atti e ambientato durante la prima guerra mondiale.
  • Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick. Film drammatico, guerra del 1957.  Tratto dal romanzo di Humphrey Cobb, Kubrick si è ispirato a episodi accaduti all’interno dell’esercito francese durante la prima Guerra mondiale.
  • Rashomon di Akira Kurosawa. Film drammatico del 1950 che tratta dell’uccisione di un Samurai e la storia viene raccontata da quattro punti di vista: il brigante-violentatore, la moglie del samurai, la vittima ed un narratore.
  • Il settimo sigillo di Ingmar Bergman. Film drammatico del 1957 ambientato in Scandinavia. Presentato al 10° Festival di Cannes e vincitore del Premio Speciale della Giuria. Woody cita questo film nel suo “Amore e guerra” del 1975.

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