Esiste ormai da anni una questione molto curiosa nel settore dell’intrattenimento multimediale. I videogiochi rappresentano effettivamente da tempo la più grande fetta della torta di questo tipo di intrattenimento, ma nonostante ciò la vicenda sembra non tangere più di tanto gli altri media, che quasi palesemente si disinteressano alla questione, preferendogli i classici cinema e TV.
Una delle ragioni di questo disinteresse potrebbe essere senza dubbio di matrice culturale: coloro che effettivamente controllano la diffusione delle news e il loro impatto sul pubblico sono tendenzialmente gente di 50 anni e più, con tutte le difficoltà anagrafiche legate al fatto di non poter comprendere a fondo un fenomeno particolare e recente come quello dei videogames, difficile da interpretare alla luce delle conoscenze acquisite negli ultimi quarant’anni.
Alla luce delle statistiche, appare evidente di come i videogiochi siano diventati un fenomeno da prendere sul serio. Ma c’è da considerare un ulteriore fattore: considerando le possibilità economiche delle case videoludiche, se non se ne parla è sicuramente anche perchè esse non hanno alcun interesse che se ne parli. Ragioni? Difficile ipotizzarle. Una possibile potrebbe essere il fatto che probabilmente si ritiene tanta pubblicità possa non giovare agli affari.
Pochi illuminati conoscitori ma buoni, allora. Ma il bacino degli intenditori e degli acquirenti si allarga sempre di più.