Nelle ore dell’ultimo saluto alla compianta regina Elisabetta II, gli occhi del mondo sono puntati anche sul suo erede, re Carlo III. Il primogenito della defunta sovrana, infatti, sale su un trono la cui eredità è assai pesante dopo un così lungo regno. Sarà in grado di mantenere saldo il potere, forte dell’esempio dell’amata madre? Solo il tempo ce lo saprà raccontare ma intanto la curiosità sonda anche nelle abitudini del nuovo re, che pare abbia da sempre richieste specifiche anche quando si siede a tavola.

Gli chef che da anni sono al servizio dell’ormai ex principe di Galles devono, infatti, seguire alcune norme che lo stesso sovrano ha dettato tempo addietro. A partire dalle modalità rigorosissime con le quali deve essergli servito il tè. Secondo quanto è stato riferito ai media inglesi dalla responsabile dell’ospitalità di Dumfries House, Evan Samson, sul vassoio reale devono esserci, oltre ovviamente al numero di tazze necessarie, una teiera e foglie di tè sfuso. Le quantità sono ben definite: un cucchiaino di foglie di tè per tazza e uno per la teiera.

Inoltre, l’acqua deve avere una temperatura di 70°C nel caso venga servito del tè verde mentre, per l’Earl Grey o per la colazione inglese, i gradi del bollitore salgono a 100 (ovviamente da misurarsi con il regal termometro). Anche la durata di infusione varia a seconda della tipologia di tè: quello verde viene preparato per tre minuti, quello nero va infuso per cinque.

Infine, come dolcificante è bandito lo zucchero a favore di miele biologico. Ma quelle per il tè non sono le uniche norme che Carlo III ha definito circa le proprie abitudini alimentari. Per esempio, sua Maestà ha vietato agli chef di acquistare e servire foie gras mentre adora gustare il risotto coi funghi selvatici – provenienti dalle diverse tenute reali – e avrebbe un vero e proprio debole per la carne d’agnello.