Il calcio femminile in Italia vive in una situazione disagiata rispetto agli altri Stati europei. Siamo a Mozzanica, vicino Brescia, dove gioca una squadra di serie A femminile. Parla Valentina, capocannoniere, 30 goal all’attivo solo quest’anno. Fin da bambina il calcio le dà la felicità felicità ed è la sua passione. I genitori l’hanno assecondata da sempre senza pregiudizi. Le piacerebbe che questo sport diventasse la sua professione, dice che in Italia però il calcio femminile vive una situazione disagiata ed ha pensato di andare all’estero.
L’allenatrice del Mozzanica, N. Grilli, è d’accordo con lei. Ex giocatrice nel Milan, fa l’impiegata. Pur avendo accumulato 30 presenze in nazionale e 600 presenze in serie A dice di aver sempre lavorato, perché per le donne il calcio non è professione. In Europa invece è un altro mondo. Sara Gama ha 25 anni e gioca al Paris Saint Germain. Dice che in Italia esistono molti pregiudizi: non è vero che le calciatrici sono tutte omosessuali ed hanno molti peli. In Italia la donna che gioca a calcio non è quindi accettata come avviene in Europa.