Il campione va in tv in mutande

Ormai in televisione succede di tutto: guardate quello che ha combinato un bomber di fama mondiale.

14 Agosto 2016

Ora sappiamo che Gary Lineker è davvero un uomo di parola.

L'ex bomber, ora conduttore televisivo per la BBC, ha messo da parte ogni imbarazzo e ha mantenuto la promessa che aveva fatto qualche tempo prima della leggendaria impresa del Leicester City di Claudio Ranieri. Se le Foxes avessero vinto il titolo, lui si sarebbe presentato in mutande in diretta televisiva.

Detto, fatto.

Non appena si è aperto il collegamento in studio per l'esordio stagionale del programma 'Match Of The Day', che Lineker conduce, l'ex attaccante è apparso semi-nudo, coperto solamente da un paio di boxer. Con lo stemma ufficiale del Leicester City stampato, ovviamente.

In studio, come commentatori e opionionisti, erano presenti anche altre due vecchie glorie del calcio anglosassone: Alan Shearer e Ian Wright, molto divertiti e sghignazzanti per il siparietto in biancheria intima. (Clicca qui per vedere il VIDEO)

Lineker – che all'attivo ha anche 48 reti con la nazionale inglese, di cui è il terzo miglior marcatore di sempre dopo Wayne Rooney e Bobby Charlton – è nato il 30 novembre 1960 proprio a Leicester e del Leicester è grande tifoso. Anche perché al Filbert Street è nato e cresciuto come calciatore: dal 1976 al 1978 ha giocato nelle giovanili e dal 1978 al 1985 in prima squadra, segnando 95 reti in 194 partite. Il 23 luglio 2002, inoltre, proprio Gary Lineker tagliò il nastro di inaugurazione del Leicester City Stadium, che ora si chiama King Power Stadium per motivi di sponsorizzazioni.

In mutande davanti ai telespettatori, Lineker ha iniziato a parlare come se niente fosse: "Eccoci ancora qui! Nuova stagione, nuovi titoli, nuovi allenatori, nuovi acquisti. Ma a parte questo, non è poi cambiato così tanto…".

Per la cronaca, l'ex attaccante all'inizio della scorsa stagione aveva anche ironizzato sulla scelta di Ranieri per la panchina delle Foxes, pubblicamente, sul suo profilo Twitter. Già durante la stagione, con grande autoironia, aveva 'cinguettato' il mea culpa.

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