Si chiamano novel food e comprendono in gran parte insetti che dagli inizi del 2018 possono essere prodotti e commercializzati a scopo alimentare anche in Italia che ha applicato il nuovo regolamento Ue in materia. Nel resto del mondo mangiare insetti non è più un tabù: sono circa 2 miliardi le persone che si nutrono di formiche, grilli e larve, ma il Vecchio Continente si sta aprendo a questa moda solo nell’ultimo periodo.
Si tratta di cracker a base di farina di grilli ideati per sensibilizzare verso un tema delicato dal punto di vista etico, psicologico ed economico.
Per un chilo di insetti servono dieci litri d’acqua, contro i 22 mila litri che servono per il corrispettivo di carne. In termini di consumo di suolo e emissioni non c’è paragone.
L’alimentazione con i cosiddetti cibi del futuro (già pronto il gelato a base di insetti o addirittura il pandoro) è sicuramente più sostenibile in termini di costi, ma per accogliere senza remore gli insetti sulle nostre tavole il percorso è ancora lungo.
Intanto, se qualcuno fosse interessato a provare una simile esperienza, sappia che i crackers sanno di nocciola se vengono tostati altrimenti sembrerebbe di masticare dei gamberetti.
Farete il pieno di proteine e vitamine e magari inizierete a saltellare qua e là dalla felicità per essere riusciti a superare lo scetticismo iniziale!