Il digiuno dalla dopamina: la nuova moda funziona davvero?

Mettersi a dieta ma di dopamina: il trend che arriva da Silicon Valley prevede di farci resettare la mente per ritrovare il piacere nelle piccole cose

23 Gennaio 2020

Se avete pensato di mettervi a dieta dopo le feste di Natale e Capodanno ma non avete voglia di rinunciare alla carne, al sushi, alla pizza e qualsiasi altra prelibatezza che vi dia soddisfazione al palato e alla mente, forse dovreste pensare di iniziare il cosiddetto digiuno dalla dopamina.

Si tratta di una moda partita da Silicon Valley e che si è rapidamente diffusa anche in Europa: questa particolare dieta si basa sulla riduzione del neurotrasmettitore che si attiva con il piacere, la ricompensa e la motivazione. Essere a digiuno di dopamina significa evitare tutte quelle situazioni che troviamo stimolanti: dal controllare le notifiche sul cellulare (attenti a correre con lo smartphone in mano, ecco i rischi a cui siamo più esposti) al guardare la nostra serie tv preferita senza contare i piaceri non digitali come l’amore o il buon cibo.

L’obiettivo di questa tendenza d’oltreoceano è farci resettare la mente sovraccarica di stimoli, immagini, suoni, informazioni che riceviamo perché costantemente connessi a vantaggio di un ritrovato sguardo verso le cose semplici.

Riuscireste a leggere un libro senza controllare il telefono per mezz’ora di fila? Probabilmente no, così come è sempre più difficile gustare un buon piatto cucinato da noi stessi dimenticandoci la foto di rito da postare su Instagram.

La definizione vera e propria è un po’ fuorviante, come ha fatto sapere uno degli adepti di questa “filosofia di vita”. Il dottor Cameron Sepah ha dichiarato infatti che non si tratta di ridurre la dopamina stessa, ma i comportamenti impulsivi, evitando gli stimoli che incoraggiano la nostra dipendenza da determinate attività.

Ciò dovrebbe permetterci di ritrovare la pazienza di assaporare ogni esperienza – che sia una passeggiata, una conversazione o una cena – senza la fretta di aggiornare lo status di Facebook o controllare l’e-mail (sapete che esistono i locali per pensare? Non c’è wifi, tv o karaoke). Chi di voi vuole provare a disconnettersi davvero?

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