Nell’epoca in cui il turismo si è massificato e contestualmente diverse zone del mondo sono diventate da considerarsi off-limits per il classico villaggista, nascono diverse tipologie alternative di viaggio per soddisfare i turisti più avventurosi e gli esploratori amanti della vita d’azione. Una di queste è il giro del mondo.
I pionieri di questo tour de force sono stati atleti allenati che hanno realizzato il giro del globo su mezzi di fortuna, a piedi o in bicicletta, aprendo gli occhi agli spiriti più curiosi, i quali ora desiderano emularli e vivere un’esperienza di viaggio davvero originale. Certo, non è necessario inforcare una due ruote, ma va da sé che questo è il metodo più avventuroso e interessante di vivere quest’esperienza.
Quale percorso seguire
Il percorso può subire le più svariate variazioni. Se pensiamo che il più scelto dai girovaghi è quello che attraversa parzialmente l’antica via Francigena, già arriviamo a capire diverse cose degli avventurieri: hanno la passione per le antiche radici italiane, sacre ma anche profane, dal momento che si possono godere ben 800 km tra aperta campagna e grandi luoghi di culto toscani e umbri, fino a raggiungere l’Arco Alpino.
Qui si attraversa il passo del Col de La Bonette, arrivando finalmente in Francia. A questo punto si deve guardare verso est, imboccando la leggendaria Georgian Military Road per giungere dopo svariati chilometri di pedalate nel remoto Himalaya, ma non prima d’aver valicato il Semo La, che coi suoi 5.500 metri è il passo più alto del mondo.
Questo magico itinerario attraversa più di cinquanta Paesi in tutto. I più evocativi di essi sono il Vietnam, la Thailandia e la selvaggia Indonesia, ma giunge poi a toccare tutti e cinque i continenti: l’Australia, l’America del Nord, l’America del Sud passando per le Ande, e diversi paesi dell’Africa nera.
Le esperienze dei viaggiatori
Esistono diverse pubblicazioni editoriali che raccontano l’avventura di chi è partito per il giro del mondo in bicicletta. Uno dei libri più letti è quello di Paola Gianotti, che s’intitola “Sognando l’infinito. Come ho fatto il giro del mondo in bicicletta“. In queste 259 pagine d’avventura, la Gianotti ci racconta come è riuscita ad entrare in sintonia con gli elementi intorno a lei durante un viaggio che ha dell’incredibile: 144 giorni per un totale di quasi 30.000 chilometri.
Un record tutto femminile quello di Paola Gianotti, una donna con forza d’animo da vendere, cresciuta a Montalto Dora e amante della vita semplice. La sua attrazione per gli sport estremi, però, l’ha portata a scalare il Kilimangiaro, a guardare il mondo dalle vette dell’Acongagua e persino a navigare in kayak in Groenlandia.
La Gianotti si è esercitata assiduamente per affrontare al meglio questo lungo viaggio. Ogni giorno per mesi ha affrontato più di sei ore di sessione d’allenamento in bicicletta, imparando addirittura a mangiare in sella! Non sono mancate anche sedute di palestra e nuoto, in modo da defaticare e rilassare i muscoli.
Juliana Buhring è invece stata la ciclista endurance che ha stabilito il primo Guinness World Record ed è riuscita a portarsi a casa il titolo di Donna più veloce a circumnavigare il globo in bicicletta con un tempo totale di 152 giorni – di cui 144 effettivamente in sella. Juliana ha sempre dichiarato di non essere nata ciclista, ma di aver cominciato a pedalare perché desiderava ardentemente fare il giro del mondo. E ci è riuscita con successo!
Parlando di uomini, invece, è Marco Invernizzi il nome più importante. Imbarcatosi a 28 anni nell’impresa di girare il mondo a bordo della sua bicicletta, Marco alla data del 7 marzo 2016 si trovava ad Hanoi, nel pieno del suo viaggio che continua a buon ritmo. Ma Invernizzi non è del tutto nuovo a queste imprese: nel 2011 ha compiuto una traversata memorabile fino a Barcellona e nel 2012 fino a Oslo. Un piccolo riscaldamento per la sua avventura più grande!