Il mal di testa passa con un bacio della mamma: la scoperta

Uno studio ha evidenziato l’importanza di un rapporto affettuoso genitori-figli per prevenire malattie come l’emicrania. Di cosa si tratta

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Tutti noi da piccoli, quando ci facevamo la bua andavamo dalla mamma in lacrime che ci abbracciava e ci dava un bacio dove più ci faceva male. In pochi secondi smettevamo di piangere, la guardavamo negli occhi e passava il dolore.

Il bacio della mamma è certamente terapeutico, lo sappiamo noi e ancor meglio gli scienziati, ma soltanto di recente è emerso che un rapporto affettuoso tra figli e genitori può prevenire l’insorgenza di disturbi cerebrali, come cefalee e mal di testa, nei più piccoli.

Nel 2015, la neuroscienzata cognitiva al MIT di Boston Rebecca Saxe ha dimostrato attraverso una risonanza unica nel suo genere che lo scambio di affetto tra lei e il figlio di pochi mesi attivava le stesse aree di piacere nel cervello. La risposta emotiva era identica e il gesto del bacio è stato riconosciuto come una sorta di ponte emotivo tra madre e figlio, capace di rafforzare il legame empatico tra due persone.

L’empatia permette al bambino di sviluppare al meglio il modo in cui socializza con gli altri, in cui reagisce agli altri.

Al contrario una carenza affettiva soprattutto nella fascia d’età che va tra i 2 e i 5 anni – fase in cui i bambini sviluppano la propria Theory of Mind, cioè la capacità di capire cosa pensano gli altri e agire di conseguenza – può portare ad una serie di disturbi di internalizzazione tra cui anche il mal di testa.

Lo ha fatto sapere  Vincenzo Guidetti, neuropsichiatra della Sapienza di Roma che ha fatto luce sul legame tra le cefalee dei bambini e la loro difficoltà nel gestire e rapportarsi con le emozioni: “I bambini che sviluppano cefalea, ad esempio, spesso hanno genitori divorziati o madri che tendono a enfatizzare eccessivamente i loro disturbi, manifestando il dolore in maniera molto più marcata rispetto ai padri”.

Ecco perché l’empatia gioca un ruolo fondamentale e il saper riconoscere le emozioni e come averci a che fare porta il bambino ad avere una coscienza più sviluppata da adulto.

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