Fonte: ANSA

"Il Ministro della Speranza", la gaffe del Tg1 e l'ironia del web

"La gaffe più bella del 2020" commentano gli utenti su Twitter sul video ormai virale del lapsus della giornalista del Tg1.

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Ha fatto il giro del web la gaffe della giornalista del Tg1, con l’assoluta complicità del cognome del Ministro della Salute Roberto Speranza. Insomma, il lapsus e l’ironia sono in effetti dietro l’angolo e l’episodio avvenuto durante una puntata del telegiornale della prima rete lo ha ampiamente dimostrato. La conduttrice stava infatti dando ai telespettatori la notizia dell’informativa alla Camera sul Covid-19: protagonista della ‘manovra’ il ministro della Salute Roberto Speranza.

“Per questo abbiamo impegnato tutte le nostre energie, ha detto alla Camera il Ministro della Speranza, Salute” sono le testuali parole della giornalista che, all’apparenza, avrebbe invertito il cognome del Ministro con il suo Ministero. Avendo un cognome così particolare, il risultato del lapsus è ovviamente esilarante e il web – che, va detto, non perdona nulla – in men che non si dica ha fatto diventare virale i pochissimi secondi di video ripresi appunto dal Tg1.

“Il Ministro della Speranza è quello che servirebbe a questo 2020 ed anche alla mia sessione di esami”, “Il ministro della speranza effettivamente servirebbe ora come ora”, “Qual è il miglior lapsus sentito al tg? E perché proprio il ministro della Speranza, Salute” sono alcuni dei tweet più popolari sul web dopo la gaffe della malcapitata giornalista, diventata suo malgrado protagonista di un video virale.

“Da grande voglio fare anche io il Ministro della Speranza” scrive ancora un utente sempre su Twitter, a cui fa subito eco un altro tweet: “La gaffe del giornalista che ha invertito le parole ed ha creato il Ministro della Speranza chiamandolo Salute, è la più bella del 2020. È evocativa del pensiero generale”. A dimostrazione del fatto che non tutto il male viene per nuocere, la gaffe del Tg1 ha in realtà sollevato l’ilarità generale sui social e commenti pungenti non tanto ai danni della giornalista quanto all’attuale situazione italiana.

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