Una bolla vuota nella quale ci siamo solo noi, ovvero la Terra, il Sole e gli altri pianeti del sistema solare. Null’altro. È questo ciò che emerge da uno studio dell’Harvard & Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) che ha individuato l’ambiente che ci contiene. Gli astrofisici impegnati nella ricerca, infatti, descrivono la regione in cui si trova il sistema solare come una sorta di bolla vuota che ha un diametro di circa mille anni luce.

Se questa informazione era già nota, ora gli studi proseguono approfondendo le caratteristiche della ‘Local Bubble’ (questo il nome della bolla, sui cui gli scienziati si sono a lungo interrogati). Entro questa regione, dunque, il sistema solare ‘galleggia’ senza avere vicini, circondato da gas e polveri. Ora arriva anche la mappatura e, secondo le più recenti indagini, la bolla sarebbe nata da una sequenza di esplosioni stellari risalenti a milioni di anni fa.

In particolare, sarebbero state una quindicina di supernove a generare, una volta esplose, la ‘Local Bubble’. La misurazione di questo spazio vuoto ha impegnato le migliori menti dell’astrofisica che ci hanno restituito una stima grazie al progetto Gaia. E con la mappatura della galassia, infatti, sarà possibile anche capirne meglio le dinamiche e approfondirne le caratteristiche.

A contenere il sistema solare è una bolla vuota risalente a 14,4 milioni di anni fa ma solo successivamente ha accolto il Sole. La nostra stella madre, infatti, vi sarebbe entrata circa cinque milioni di anni fa portando con sé anche la Terra e gli altri pianeti. E come riferisce esquire.com, quasi casualmente ci troviamo oggi nel centro di questa bolla che non contiene altro che noi.

E le ipotesi degli studiosi, a questo punto, parlano della possibilità che esistano altre regioni analoghe alla nostra bolla. Ce ne sarebbero, infatti, diverse nella via Lattea che aspettano di essere scoperte e studiate.