È una storia di speranza, un sogno immenso che si avvera. Ci vuole, ogni tanto, per risollevare il morale dalle tante tragiche notizie, proprio come quella di Fatim Jawara, portiere della nazionale Under 17 del Gambia morta annegata tentando l'attraversata del Mediterraneo sul barcone. Lui, Mamadou Coulibaly, invece ce l'ha fatta.
Nato nel 1999 a Thiès, città del Senegal vicina alla costa che si affaccia sull'Oceano Atlantico, circa un anno fa aveva deciso di tentare la fortuna in Italia e come tanti altri suoi coi coetanei aveva tentato la traversata della speranza, su un barcone, per arrivare nel nostro Paese. Ora, sembra incredibile, è un giocatore del Pescara.
Sì, avete capito bene: il giovane Coulibaly, centrocampista fortissimo in entrambe le fasi, stoico nella corsa, paragonato nientepopodimenoche a Paul Pogba, capelli a spazzola sulla testa, ha impressionato così tanto mister Massimo Oddo – un campione del mondo, mica uno qualsiasi! – che ha deciso di ingaggiarlo spendendo addirittura l'unico posto disponibile per un extracomunitario nella rosa del Delfino.
D'altronde da bambino, in terra natia, ha sempre avuto un pallone tra i piedi e già da allora di lui si diceva molto bene.
Ma facciamo un passo indietro, giusto per raccontare l'incredibile avventura di Coulibaly. Appena giunto in Europa, nel dicembre 2015, ha puntato su Grenoble, in Francia, dove risiede una zia. Poi, convinto a tentare la fortuna come calciatore, si è stabilito a Livorno proprio per coltivare la sua passione. Ma senza soldi e senza un lavoro si è trovato costretto a spostarsi. Così ha virato su Roseto, località in provincia di Teramo: ma, senza una dimora, si è trovato a vagabondare e dormire all'aperto. La svolta è arrivata nel momento in cui è stato scoperto: dormiva all'addiaccio al centro sportivo 'Camillo Patrizi’', da qui è stato condotto in caserma e poi nella casa famiglia di Montepagano, proprio la stessa che anni fa aveva accolto l'attuale attaccante della Fiorentina, Khouma el Babacar, che come Coulibaly (ma guarda quanto è piccolo il mondo!) è nato a Thiès.
Una volta trovato ospizio alla casa famiglia, ha iniziato a frequentare il campo di allenamento del Pescara. I procuratori Donato Di Campli (lo stesso di un altro grande centrocampista cresciuto nel Delfino, Marco Verratti) e Marino Camaioni lo hanno subito adocchiato, da grandi intenditori, e il resto è già stato scritto: la favola è compiuta, con il lieto fine.
A Pescara Coulibaly ha trovato l'America.