Impara a giocare a scacchi, fallo per la tua salute

Tenere il cervello allenato è al momento ancora la migliore prevenzione possibile contro il morbo di Alzheimer, contro cui non esiste cura

29 Luglio 2020

Il morbo di Alzheimer è una malattia molto diffusa in tutto il mondo, purtroppo ancora incurabile, che colpisce più le donne che gli uomini e che in genere (ma non sempre) esordisce dopo i 65 anni di età: in Italia i malati sono 600mila, nel mondo circa 50 milioni.

La ricerca non si ferma e anche se non è stata trovata ancora una cura, gli scienziati iniziano a vederci più chiaro sulle cause e sulla prevenzione: ad esempio, in un documento pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, è stato dato come ormai certo che mancanza di sonno, eccessivo stress e traumi fisici siano condizioni a rischio per lo sviluppo di questo morbo.

Lo studio, realizzato in Cina e basato su 395 studi precedenti, ha anche dimostrato che tenere il cervello costantemente allenato è la miglior difesa contro l’Alzheimer: leggere, giocare a scacchi, fare puzzle, impegnarsi in attività che comportano un costante utilizzo delle cellule cerebrali è considerato ad oggi il miglior antidoto alle demenze in generali e all’Alzheimer in particolare.

E’ stato anche statisticamente dimostrato che chi ha avuto una educazione scolastica più lunga ha sviluppato meno la malattia negli anni: come dire che l’obbligo scolastico non fa bene solo al presente ma anche al futuro dei bambini e dei ragazzi.

Mens sana in corpore sano, diceva Giovenale e a distanza di migliaia di anni non aveva torto: fa parte integrante della prevenzione dell’Alzheimer conservare il peso forma, facendo attenzione sia a non ingrassare che a dimagrire troppo bruscamente.

Un valore da tenere sotto controllo è l’omocisteina, un fattore di rischio sia per l’Alzheimer che per le malattie cardiache e che se troppo alta può essere trattata con integratori di vitamina B e acido folico.

La testa inoltre va protetta non solo all’interno, ma anche dall’esterno: traumi da contatto, come accade negli sport più a rischio come boxe o rugby, sono associati ad una maggiore insorgenza di morbo di Alzheimer. Sport si, ma con le adeguate precauzioni.

Una vita sana, fatta di alimentazione corretta, sport e interessi culturali, dovrebbe essere la principale arma contro questo terribile male: la buona notizia è che alla portata di tutti noi.

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