Imprenditore cancella l'azienda con un comando sbagliato

Elimina l'azienda con un click e diventa famoso sul web. Poi la smentita: era solo uno scherzo, un esperimento

19 Aprile 2016
Fonte: flickr

Elimina la propria azienda con un click e chiede aiuto in rete: così un imprenditore genovese di 30 anni è diventato una celebrità sul web. Salvo smentire successivamente: “Era un troll, si è trattato soltanto di uno scherzo”. Protagonista della vicenda è Marco Marsala, proprietario di un’azienda di hosting di Genova. Marco ha affermato di aver azzerato i server, utilizzando una stringa di codice in grado di cancellare in una manciata di secondi tutti i file e i siti web ospitati sulle sue macchine. Dopodiché ha chiesto aiuto in rete, sul forum Server Fault: “Ho una piccola azienda di 1535 clienti. Come posso fare per recuperare i miei dati?”.

La risposta degli esperti online è stata categorica: senza un backup, i dati sono irrecuperabili. “Mi dispiace dirti che hai appena distrutto la tua azienda”, è stato uno dei drastici commenti alla richiesta d’aiuto dell’imprenditore. Se fosse accaduto realmente, quello di Marco sarebbe stato un “epic fail“, per dirlo nel gergo di Internet. Uno sbaglio di portata disastrosa, causato da una sequenza di caratteri che, inseriti nel sistema, sono in grado di rimuovere tutti i dati dal server, bypassando qualsiasi protezione. Fortunatamente, la disgrazia che ha fatto il giro del mondo è stata solamente uno scherzo. O meglio una prova, per dimostrare che nessuno conosce davvero queste cose.

Il comando postato sul forum da Marco (“rm -rf /”) è infatti innocuo. Com’è possibile che nessuno se ne sia accorto? “Con le imprecisioni che ho letto nei commenti online, potrei scrivere un libro”, ironizza Marco (che il libro intanto lo sta scrivendo davvero). E poi confessa il motivo per cui ha gettato nel panico la rete, spingendo migliaia di persone a ricontrollare i propri script: fare pubblicità alla sua start up, che offre servizi di gestione di server esternalizzati. Nient’altro che un’azione di guerriglia marketing, insomma, che però prende spunto da un episodio realmente accaduto, prima del 2006.

Da allora, infatti, se la stringa non viene aggiunta ad un comando specifico, spiega Marsala, il sistema Unix avvisa l’utente che non sta usando una sintassi corretta e il danno viene evitato. Per non incorrere in questo tipo di errori, aggiunge Marco, esistono anche dei tool professionali, come Ansible. Eppure nessuno di quelli che hanno risposto alla sua richiesta d’aiuto, sembravano esserne a conoscenza. Viceversa, avrebbero svelato subito l’inganno. Fatto sta che questa storia è diventata virale e ha ormai fatto il giro del mondo, trasformando Marsala in una leggenda del web. Famosi sono rimasti anche alcuni dei commenti ricevuti al suo post su Server Fault. Ecco uno dei migliori: “Per risolvere il problema, non hai bisogno di un tecnico, ma di un avvocato”.

più popolari su facebook nelle ultime 24 ore

vedi tutti