Flavio Insinna ha il merito di aver risollevato gli ascolti di Carta Bianca, piaccia o meno il suo lungo monologo (circa 50 minuti). Lì dove aveva dimostrato di vantare anche una certa ars oratoria e una capacità di fascinazione sul pubblico, ha preso le difese della sua cultura del lavoro e ha condannato il metodo Ricci, quelli di Striscia la Notizia per intenderci e del “femminicidio“.
“Ho sempre difeso il mio lavoro. La Rai e questo Paese deve ritrovare il coraggio” ha affermato Insinna che, parlando del suo programma, ha sottolineato: “Gli operai di ‘Affari Tuoi’ mi hanno detto che non hanno mai lavorato con una persona più onesta e appassionata di me. Mi vergogno, mi vergogno, mi vergogno… ma io difendo la cultura del lavoro”
Intervistato (quasi) da Bianca Berlinguer, Insinna ha ribadito quei concetti espressi con un linguaggio più semplice nel corso del video postato qualche giorno addietro sulla sua pagina Facebook e ribadito in un’intervista a tratti illuminante rilasciata a Tommaso Labate (presente in studio) sul Corriere della Sera.
Che cosa ha detto il conduttore di Affari Tuoi, vittima di un “attacco mediatico” da parte di Striscia? “Questo Paese non perdona il talento e la leggerezza – ha affermato con un certo vigore Insinna – . Io ho detto cose giuste in maniera sbagliata ma quello che mi sta succedendo è una cosa violentissima. Eppure stasera, con tutto l’odio che c’è contro di me, vengo qui a parlare di amore e di cose che questo Paese dovrebbe ritrovare. Io ho detto che voglio vivere in un Paese gentile, non gentile come me. Collaboro con Emergency e altre realtà ma non farò qui la lista delle cose che faccio”.
A chi ha seguito questa vicenda, a tratti dolorosa e spropositata, l’elenco delle attività collaterali è nota perché Insinna è un uomo impegnato nel sociale e nel corso della sua carriera ha più volte preso parte a eventi e iniziative lodevoli. Ma non è questo il punto. La questione degli insulti e di una certa ostilità rimane: come si comporterà adesso il conduttore? La risposta è stata alquanto ambigua: “Secondo te ti perdonerà?”, ha chiesto la Berlinguer riferendosi alla signora definita “nana di m…..”. “Mi ha perdonato Nostro Signore sulla croce”, la sua risposta.
Non è proprio una scusa, ma non è sembrato l’unico momento di difficoltà: anche quando ha parlato di Enrico Bertolino, l’attore ha suscitato una certa ilarità almeno sui social. “Forse si sentiva poco, forse il pubblico era stanco”, ha detto. “Se vi andate a vedere il filmato, io rido che sembro matto. Perché non lascio mai solo nessuno, perché un comico che dice le battute e il pubblico non ride si sente morire. Ho riso tutto il tempo per tirare la volata a un collega che non è che vedo tutti i giorni, ma che non lascio da solo”.
E la politica? “Non voglio fare politica. Ho i malati, ho Emergency, ho la comunità di Sant’Egidio. Questa è la mia politica”. Una replica che chiude le porte che si erano spalancate, sull’ingresso a Palazzo dell’attore romano con l’intervista al Corriere.