Intervista a DrefGold: "Benvenuti nel mio universo trap colorato"

È giovane, esuberante e colorato: con l’uscita di “Kanaglia”, DrefGold vi accoglie a braccia aperte nel suo mondo gommoso fatto di trap e marshmallows

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È una Kanaglia, ma gli piacciono i marshmallows. “Se ascolti la mia m***a dici f*****o al messaggio”, ma siamo sicuri che la prerogativa della trap sia davvero quella di cercare un significato dentro testi che in realtà sono nient’altro che puro divertissement?

Classe 1997, DrefGold fa parte di quella generazione di bambini cresciuti con il rap e decisi a far della musica la propria ragione di vita. Nato a Bologna, nel quartiere di San Vitale, Elia Specolizzi (questo il vero nome di DrefGold) cresce ascoltando i dischi rap dei più grandi artisti italiani e internazionali. Non ci è voluto molto tempo perché Elia decidesse di prendere il microfono in mano e iniziare a pubblicare i primi video su YouTube. L’incontro con Inda e Tooda ha fatto poi nascere la crew Pro Evolution Joint: ed è qui che Drefgold inizia a porre le basi per il suo futuro nel mondo della musica. Insieme al collettivo pubblica un album nel 2016, “2994”, che ha un buon riscontro. Il suo nome inizia a circolare sempre di più fra gli addetti ai lavori e da qui Elia inizia la sua vera e propria carriera nella discografia.

Dopo aver pubblicato “2994”, DrefGold è deciso a fare qualcosa che sia soltanto  suo. Un album solista. Non è una cosa semplice, soprattutto considerando la sua giovanissima età e che in questo momento storico non è l’unico a provarci. Eppure DrefGold ce l’ha fatta: il suo mixtape, “Kanaglia mixtape”, piace a giovani e meno giovani, che s’iniziano a chiedere chi sia quel ragazzino con così tanta energia e passione. E tra questi anche il producer Charlie Charles e il più noto Sfera Ebbasta, che gli hanno dato fiducia.

Ecco quindi che venerdì 6 luglio esce il primo album d’inediti di DrefGold, “Kanaglia”. Il disco è stato prodotto da Daves the Kid e conta anche la collaborazione con Sfera Ebbasta in “Wave”.  Lo stesso giorno partirà un instore tour nelle principali città italiane, mentre a partire dal 4 agosto DrefGold darà il via al tour estivo. Si parte da Marina di Ravenna e si prosegue il 10 agosto a Latina, il 15 a Gallipoli, il 19 a Taranto, il 22 a San Benedetto del Tronto e il 23 a Riccione.

Intervista a DrefGold Fonte: Instagram

In occasione di quest’uscita, abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui.

“Kanaglia”, rigorosamente con la kappa: parliamo un po’ di questo album in uscita.

Prima di questo album, abbiamo voluto un po’ “tastare il terreno” facendo uscire alcuni singoli – “Kanaglia”, “Okkupato” e “Boss” – e abbiamo deciso di lavorare su un LP proprio vedendo come andavano questi singoli: ci siamo resi conto che c’era un hype sempre più grande, anche grazie ai singoli che ho fatto con Sfera e Capo Plaza. Oltre a questo, sentivamo il bisogno di mettere giù un mattone un po’ più consolidato, anche perché con un disco fuori puoi suonare in giro e raccogliere una serie di dati un po’ più precisi sulla tua musica. In più – personalmente – sono uno che lavora tantissimo e ci siamo trovati ad avere in breve tempo molto materiale: anche per questo abbiamo voluto fare questa esperienza. Lavorando con Daves The Kid, Charlie Charles e Sfera, sono loro che mi indirizzano: cerchiamo sempre di capire assieme se è il momento giusto e penso che in questo caso abbiamo fatto tutto per il meglio.

Il tuo immaginario è molto colorato, gommoso, zuccheroso, tanto che sulla copertina sei immerso in una wave (tanto per rimanere in tema) di Marsh Mellow. A chi ti sei ispirato – magari a livello internazionale – per creare questo stile? Io ho pensato un po’ a 6ix9ine, ma potrei sbagliarmi.

C’è da dire che 6ix9ine in Italia è diventato famoso poco tempo fa, lo stile così colorato invece è sempre stato una mia prerogativa. Anche prima che avessi questi dread, mi sono sempre vestito da pazzo, con tutti i colori messi assieme a caso. Detto ciò, a livello di sonorità ci sono artisti come Lil Yachty o anche Lil Uzi Vert e tanti altri che hanno questo suono un po’ bubblegum, da cui sicuramente un po’ ho preso ispirazione. Ti parlo solo dal punto di vista delle sonorità, non del testo: quello cerco di tenerlo sempre personale.

Qual è il tuo rapporto con la moda, invece: pura ostentazione o ricerca di uno stile?

Dipende, ci sono determinati capi hype che uno compra subito appena escono, che sono più da ostentazione. Però – onestamente – per creare il mio personaggio cerco di prendere il più possibile quello che piace a me secondo il mio gusto, altrimenti finisce che andiamo in giro io Capo Plaza e Sfera che siamo vestiti uguali. Già i brand – alla fine – sono un po’ sempre gli stessi; per questo cerco di non spendere soldi a caso ma in capi un po’ più ricercati che mi piacciano, anche non grossi brand.

Mi piacerebbe approfondire un po’ i primi contatti che hai avuto con BHMG, quindi con Charlie e Sfera.

Ovviamente io li conoscevo artisticamente e loro hanno conosciuto me per alcune canzoni che avevo fatto uscire, probabilmente qualche loro amico gliele aveva fatte ascoltare. E quindi – ai tempi – Charlie mi aveva iniziato a scrivere su Instagram delle cose tipo “bomba quella traccia”, riferendosi a “Casco Momo”.  Tempo dopo Sfera mi ha iniziato a seguire a sua volta e metteva like ai miei post. 3 o 4 mesi dopo mi ha riscritto Charlie, dicendo di vederci: ci siamo quindi beccati un anno fa ad agosto – anche con Sfera – e abbiamo iniziato a ragionare su cosa si poteva fare. E quindi niente, di fatto ci siamo conosciuti su Internet, in modalità 2.0: hanno visto un ragazzo con delle potenzialità e hanno deciso di contattarlo.

“Sciroppo” con Sfera Ebbasta è stato certificato disco di Platino, “Boss” disco d’oro, “Tesla” anche. La domanda è in parte anche una provocazione: trovi normale che un ragazzo come te che di fatto è emergente nel mondo della discografia, abbia già collezionato così tante certificazioni?

Chiaramente oggi c’è un sistema di conteggio delle certificazioni che fa in modo tale che anche chi pubblica la sua prima canzone, potrebbe farcela, basta arrivare a certi numeri di streaming e vendite. In più, faccio parte di quella generazione di artisti con un pubblico davvero molto giovane e di conseguenza, anche più veloce: conoscono Dref da un mese e magari già comprano il suo disco e ascoltano le sue canzoni più volte. Nel nostro genere va così: tutto molto più veloce e dal momento che arrivi, la gente ti accoglie. Ovviamente poi c’entra anche la musica e se uno arriva a fare certificazioni vuol dire che c’è dietro sicuramente un ascolto più piacevole da parte del pubblico, che magari a sua volta l’ha fatta ascoltare a qualcun’altro, l’ha condivisa o l’ha riascoltata più volte.

Ti chiedono sempre tutti di Bologna, la città nella quale sei cresciuto. Eppure, ho letto che sei nato a Racale, in Salento.

Hai voglia! Sono stato battezzato in Salento.

E che rapporto hai con quella terra?

E’ casa mia, come Bologna, però a sud. Ho giù metà della famiglia, le altre zie, i nonni e la mia compagnia di amici: come ho tanti amici a Bologna, così giù. Anche perché comunque sono sempre sceso in Puglia a Pasqua, Natale, per il ponte dei Morti e anche ogni estate, da giugno a settembre. È la mia seconda casa e appena riesco ci vado. Mi sento salentino fino all’osso.

Il Kanaglia Summer Tour parte da Marina di Ravenna il prossimo 4 agosto. Qualche anticipazione di quello che vedremo?

Rispetto ai live che ho fatto fino ad oggi, che erano tutti in apertura a Sfera, questi saranno concerti prettamente miei, quindi ovviamente sarò sul palco per più tempo rispetto alle volte precedenti e suonerò anche le tracce nuove del disco. Però – comunque – non sarà questo il tour vero e proprio. Quello invece partirà da ottobre. Ma sarà comunque uno show perfetto per far divertire la gente e far festa, mentre quest’inverno penseremo poi a tutta la parte visual, anche perché saranno tante date in più.

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