A solo 17 anni, ma già le idee chiare su cosa conti nella vita. Per questo un ragazzo iracheno ha iniziato a riprodurre le statue distrutte dall’Isis, donando nuova vita e dignità a questi capolavori dell’arte. Il giovane si chiama Nenous Thabit ed è rimasto particolarmente colpito dai saccheggi e dalle barbarie dei miliziani dell’Isis che hanno distrutto il patrimonio archeologico nell’antica città di Nimrud.
Deciso a fare qualcosa il 17enne residente in Iraq ha iniziato a riprodurre quei capolavori perduti. Sin da quando era piccolo lavora l’argilla, grazie soprattutto alla professione di suo padre, che fa lo scultore. Il suo grande talento e la voglia di cambiare le cose l’hanno portato a diventare famoso in tutto il mondo e a divenire il simbolo della ribellione contro le barbarie dell’Isis.
Nel 2015 jihadisti del Califfato distrussero l’area archeologica situata vicina Mosul poiché ritenuta simbolo dei pagani. Il gesto di Nenous, che ha ricostruito i suoi capolavori, ha permesso al popolo iracheno di inviare un messaggio forte all’Isis. In Iraq ci sono persone che vengono uccise solo perché sono scultori, perché sono artisti – ha spiegato il 17enne – . L’Isis li vede come apostati. Continuare a scolpire significa che non sono intimidito da questi demoni”.
Il giovane è nato a Mosul e oggi vive a Erbil con tutta la sua famiglia. La sua scultura preferita, come ha raccontato durante un’intervista rilasciata alla BBC, è la replica di un Lamassu, ossia un essere soprannaturale dotato di una testa da uomo, il corpo di leone, i piedi di un manzo e le ali di un avvoltoio. Nel corso dell’ultimo anno ha già riprodotto una ventina di opere, fra statue e bassorilievi e non ha nessuna intenzione di fermarsi. Le opere, realizzate con grande maestria, riproducono gli dei degli assiri che i miliziani dell’Isis hanno tentato di cancellare per sempre.