La gravidanza è il limite ultimo della resistenza umana

Una ricerca americana ha dimostrato che una donna incinta consuma le stesse calorie di un'atleta al massimo delle sue capacità

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Durante la gravidanza il corpo femminile è sottoposto ad un super lavoro: c’è a tutti gli effetti un’altra persona da crescere all’interno e questo comporta una serie di problemi fisici, tra cui l’aumento di peso, il mal di schiena, la necessità di usare il bagno continuamente, ma anche l’acidità di stomaco, piedi e caviglie gonfie e molte altre cose che qualunque mamma ha sperimentato sulla propria pelle (sapete che esistono app per aiutare le mamme in attesa?).

Il corpo femminile è predisposto, geneticamente e fisicamente, a questo: quanto però sia difficile non era noto nei dettagli, almeno fino adesso. Ci ha pensato uno studio condotto dalla Duke University a farcelo capire, tracciando un parallelo fra gli atleti che corrono le maratone e le donne incinte (questa donna è rimasta incinta due volte in 10 giorni).

Secondo questa ricerca, apparsa sulla rivista Science Advances, il limite massimo della resistenza umana è un tasso metabolico del 2,5 maggiore rispetto a quello del corpo a riposo: si tratta del valore che indica l’energia necessaria per le funzioni vitali ed è differente a seconda dello sforzo fisico che si compie. Un atleta impegnato in una maratona tocca questo livello, consumando 4,000 calorie in un giorno, mentre una donna incinta lo sfiora: si ferma al 2,2.

Questo significa che durante la gravidanza il corpo umano tocca quasi la sua massima resistenza possibile e che la donna fa una fatica paragonabile a quella di un atleta impegnato in una maratona (questa donna poliziotto incinta ha sventato uno scippo, e non solo…) . E, ci verrebbe da dire, è solo l’inizio!

 

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