Non passa weekend senza che si torni a parlare di errori (o presunti tali) e sviste arbitrali. A qualsiasi latitudine, in qualsiasi campionato, le polemiche sono pronte a divampare per un rigore non concesso, una mancata espulsione o un dubbio fuorigioco.
Capita sempre più spesso però che, purtroppo, i direttori di gara siano coinvolti in spiacevoli episodi di violenza. L'ultimo, che arriva dalla Spagna, stavolta, è quantomeno singolare, dato che l'autrice dell'aggressione nei confronti dell'arbitro (appena diciottenne) sarebbe la nonna di uno dei calciatori in campo.
L'episodio, raccontato dallo stesso Alvaro de la Iglesia a 'Marca', è accaduto al termine di una partita valida per 1ª División Provincial de Cadetes tra il Puente Castro e la Peña: "Dopo il fischio finale una signora di sessant'anni mi ha tagliato la strada, poi mi ha preso per un braccio, graffiato e ha cercato di tirarmi quattro, cinque schiaffi colpendomi due volte sul braccio e sul petto", le parole del ragazzo.
La 'colpa' del giovane arbitro sarebbe stata quella di avere espulso un giocatore della quadra di casa (il nipote della donna) e il delegato in panchina, anche se durante la partita non si erano registrate particolari proteste nè tantomeno incidenti.
Al diciottenne, per sua fortuna, è andata decisamente meglio rispetto a quanto accaduto all'arbitro Bekezele Makeka. Nel corso della sfida tra Falls Tiger e Amagagasi, in Zimbabwe, il direttore di gara aveva estratto un cartellino rosso all’indirizzo del difensore dei Tiger Luthukuthula Mathe.
La reazione del giocatore era stata, forse, senza precedenti. Letteralmente infuriato, il calciatore aveva iniziato a prendere a pugni il direttore di gara che, dopo essere rimasto basito per qualche secondo, aveva prontamente reagito. Come prevedibile, sul campo era poi scoppiata una vera e propria rissa clamorosa, sedata solo grazie agli interventi degli assistenti e dagli altri calciatori in campo.