La scienza spiega perché odiamo i messaggi con un punto finale

I messaggi con un punto finale inviano al destinatario un segnale emotivo molto negativo. Vediamo di scoprirne la ragione scientifica

8 Agosto 2016
Fonte: Flickr

Al bando i messaggi con un punto finale. Chiudere un messaggio di testo con un punto equivale ad inviare uno screenshot con scritto “Ascolta, ti odio.” Le persone più civili e premurose lo sanno già e, quindi, si astengono del tutto dall’utilizzare qualsiasi segno di punteggiatura oppure fingono entusiasmo con un punto esclamativo. Ma ora arriva la conferma da parte della scienza. I linguisti hanno, infatti, una nuova spiegazione sul perché si odiano i messaggi con un punto finale. In poche parole, la ragione sta nel fatto che l’utilizzo di un periodo fa apparire arrabbiati o non sinceri.

La studiosa di linguistica Lauren Collister ha scritto, in un recente articolo sulla conversazione, che l’uso del punto è un esempio di una situazione di code-switching, ovvero di alternanza linguistica. Per la cronaca, il code-switching è l’atto di regolare, consciamente o inconsciamente, il proprio modo di comunicare in base all’impostazione del destinatario e al momento. I messaggi con un punto finale sono percepiti come eccessivamente formali. Per questo motivo possono venire percepiti come falsi o fastidiosi, proprio come con un linguaggio formale parlato in un ambiente informale come un bar.

È proprio la breve natura dei messaggi di testo, al contrario di una lunga e-mail, a rendere i punti così stridenti. Gli SMS e molte altre forme di comunicazione online sono destinati ad essere brevi; l’aggiunta di un punto finale è, per molte persone, una scelta consapevole in grado di comunicare la volontà di chiudere il discorso, inviando un messaggio del tipo “Ho veramente detto tutto in merito a questo argomento”. Non è la prima volta che i ricercatori cercano di spiegare il motivo per cui molti odiano i messaggi con un punto finale. L’anno scorso, per esempio, uno studio della Binghamton University è stato dedicato al tema.

I ricercatori hanno chiesto a 126 universitari di analizzare una serie di scambi di SMS al fine di determinare se fossero o meno sinceri. I risultati hanno confermato che i messaggi con un punto finale sono stati classificati come meno sinceri. Il punto appare, spesso, come un segno di rabbia e disgusto. Quando si parla, la gente trasmette facilmente le informazioni con lo sguardo, con la mimica facciale, con il tono della voce, con le pause, mentre con gli SMS non si possono utilizzare questi meccanismi. Per ovviare a questa mancanza si possono usare gli emoticon, gli errori di ortografia intenzionali che imitano i suoni del discorso e la punteggiatura.

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