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La storia della Compagnia dell'Anello in viaggio verso il Vesuvio

Arrivare alle pendici del Vesuvio: è questa l’impresa della Compagnia dell’Anello Abruzzese.

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Un’impresa d’altri tempi, uscita direttamente dalle pagine dei romanzi di J.R.R. Tolkien, tra natura, avventura e amicizia. Da Chieti al Golfo di Napoli per gettare l’anello nella pancia del Vesuvio: è questo il viaggio che la Compagnia dell’Anello Abruzzese ha compiuto negli ultimi giorni della stagione estiva. A mettere in atto questa insolita missione è stato un gruppo di ragazzi appassionati della saga fantasy tanto da istituire, appunto, una Compagnia tutta italiana sull’esempio letterario.

Nicolas Gentile, pasticcere di professione e fan de Il Signore degli Anelli quasi a farne una ragione di vita, è il fondatore del gruppo. Con alcuni amici ha, infatti, allestito la sua Contea in Abruzzo – a Bucchianico, per la precisione – da cui è partito il viaggio a piedi verso il Vesuvio. E se l’impresa con l’obiettivo di lanciare l’Unico Anello nel vulcano aveva un valore simbolico, la camminata degli Hobbit (in quattro) insieme a uno stregone, un elfo e un nano è stata reale, realissima.

La Compagnia dell’Anello italiana, dunque, ha preso armi e bagagli e si è messa in marcia lo scorso 27 agosto con un ritmo giornaliero fra i venticinque e i trenta chilometri. Passo dopo passo, il gruppo ha raggiunto la meta il 2 settembre, fermandosi ai piedi del Vesuvio con il proprio tesoro. Ovviamente, il tutto è stato compiuto con abiti ispirati ai personaggi del popolare racconto fantasy.

Come lo stesso Gentile ha raccontato a SkyTg24, l’idea di questa impresa è nata dopo il trasferimento in città, una scelta che gli ha mostrato quanto fosse prezioso ciò che si era ormai lasciato alle spalle nella vita. Ora, la Compagnia dell’Anello Abruzzese pensa a nuovi grandi progetti, a partire dalla costruzione di una enorme casa Hobbit che ricalchi in ogni dettaglio le abitazioni del film. “Un’esperienza di vita alternativa”, ha spiegato il capogruppo; sarà un agriturismo ma Gentile, in pieno stile Tolkien, preferisce definirla come “un rifugio per viandanti”. Pronti a entrare in un altro mondo?

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