La terribile scelta di Marieke: "Prima le Olimpiadi, poi mi uccido"

Le dichiarazioni clamorose dell'atleta paralimpica fiamminga.

4 Agosto 2016

Stanno facendo discutere a Rio de Janeiro le parole di Marieke Vervoort, una delle atlete più famose dello sport paralimpico belga. La trentasettenne fiamminga, campionessa paralimpica a Londra 2012 sui 100 metri, ha annunciato ai media belga e francesi di voler fare ricorso all’eutanasia dopo i Giochi Paralimpici di Rio 2016.

"Rio è il mio ultimo desiderio – sono le parole choccanti dell'atleta -. Mi alleno duramente anche se devo lottare notte e giorno con la malattia, ma spero di finire la mia carriera sul podio. Poi, vedremo cosa succederà e proverò a godermi i momenti migliori. Tutti mi vedono ridere con la mia medaglia d’oro, ma nessuno mi vede quando sono scura in volto. Soffro enormemente, a volte riesco a dormire solamente dieci minuti in una notte, ma comunque vado alla ricerca dell’oro“.

Marieke è afflitta da una malattia degenerativa sin dall’età di quattordici anni, e le sue condizioni fisiche sono in costante peggioramento: "È davvero molto difficile dover constatare, anno dopo anno, quello che non riesco più a fare“.

“Il giorno del mio funerale, voglio che tutti abbiano un calice di champagne in mano, e che brindino pensando a me. Lamentarsi non serve a niente. Apprezzate le cose che riuscite a fare, e rendetevi contro della vostra ricchezza“, ha concluso Marieke, che ha dichiatato che ascolterà comunque il parere di diversi medici prima di prendere l’estrema decisione.

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