Solo qualche giorno fa vi avevamo parlato del via libera all’uso alimentare della farina da grillo sul mercato europeo, dopo la decisione dell’Unione (qui l’articolo in merito). Ora, l’elenco degli insetti che potranno essere commercializzati nel vecchio continente vede aggiungersi una nuova voce: le larve del verme della farina. Sì, è difficile – anzi, difficilissimo – pensare di potersi trovare nel piatto un cibo di questo tipo, eppure potrebbe succedere o meglio succederà molto presto.

Secondo quanto deciso a livello comunitario, infatti, le larve potranno avere libera circolazione nella produzione alimentare già a partire dalla fine del mese di gennaio 2023. Una decisione, quella dell’UE, che risponde all’esigenza di un’alimentazione che si muove nella direzione della sostenibilità e che in alcuni territori rientra nelle abitudini comuni.

Non c’è, quindi, da storcere troppo il naso – ahinoi – ma occorre entrare nell’ottica di un cambiamento per il bene collettivo. Eppure, pensare che in molti prodotti sugli scaffali dei supermercati l’etichetta riporterà tra gli ingredienti anche le larve del verme della farina richiederà almeno un po’ di tempo almeno per farci il callo. Il minor verme (Alphitobius diaperinus, questo il nome scientifico) è il quarto tra gli insetti che l’Unione Europea ha autorizzato sul mercato comunitario, dopo le larve del tenebrione mugnaio, le locuste e, come si accennava, i grilli.

Le larve potranno si potranno trovare in vendita in diversi formati, ovvero congelate, essiccate, in polvere e come pasta. La loro lavorazione, tra l’altro, è stata concessa solo a un’azienda francese, leader nel settore. Tra gli alimenti comuni in cui potremo trovare l’Alphitobius diaperinus ci sono pane, cracker, grissini, barrette ai cereali, minestre, miscele per prodotti da forno, siero di latte in polvere, prodotti a base di pasta (sia fresca sia farcita), burro di arachidi, preparati a base di carne e prodotti a base di cioccolato, integratori alimentari.