Il lato oscuro di Winnie The Pooh

Pochi lo sanno, ma Winnie The Pooh, l'orsetto di pezza più amato al mondo, nasconde un lato oscuro e tragico

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Oggi Winnie The Pooh è il personaggio di fantasia più amato al mondo, ma nasconde anche un lato oscuro. A raccontarlo un film che svela i retroscena della nascita del mitico orsetto, creato dal giornalista e poeta Alan Alexander Milne.

Il successo di Winnie e dei suoi racconti causarono una grande sofferenza allo scrittore e alla sua famiglia, in particolare al figlio Christopher Robin, che gli fornì l’ispirazione. Il bambino, divenuto poi adulto, non perdonò mai l’uomo per aver svelato i suoi segreti più intimi nel romanzo, impedendogli, come diceva spesso, “di crescere”.

Ma come nacque Winnie The Pooh? Tutto iniziò quando la famiglia acquistò una casa nell’East Sussex, vicino alla foresta di Ashdown. Qui padre e figlio passavano le giornate nel bosco ad inventare storie fantastiche che avevano come protagonisti gli animali di pezza di Christoper Robin: un canguro, un asinello, un maiale, una tigre e infine un orsetto che Christopher aveva chiamato Winnie.

Quelle giornate insieme diedero vita al mito del Bosco dei Cento Acri e alle avventure di Winnie The Pooh e dei suoi amici. Nel 1925 Milne scrisse il primo racconto per l’Evening News, mentre nel 1926 uscì il libro. I protagonisti del romanzo erano degli animali e un bambino che si chiamava proprio Christopher Robin, era amico di Winnie The Pooh e viveva in un albero sulla collina.

Per il figlio di Milne, tornato dalla guerra traumatizzato, le storie sull’orsetto rappresentavano un momento di pace, qualcosa di prezioso che amava custodire e che rendeva meno difficile la sua infanzia, segnata da una madre che soffriva di depressione. Quando uscì il romanzo però tutto cambiò e Christopher Robin si sentì tradito da quel genitore che aveva sfruttato la sua fantasia per diventare famoso. Non perdonò mai suo padre e sino alla sua morte, nel 1995, continuò ad accusarlo di avergli rovinato l’infanzia, considerando quel gesto imperdonabile.

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