Le 7 parole uguali in tutte le lingue del mondo

Il mondo delle lingue presenta connessioni a volte insospettabili e ci sono anche parole che non hanno bisogno di essere tradotte. Ecco quali.

22 Giugno 2021

Le connessioni fra popoli anche molto lontano fra loro possono stupire anche per quanto riguarda la lingua parlata. Gli studi in merito hanno una lunga tradizione e ci raccontano di contatti e contaminazioni spesso molto antichi. E se è vero che quando viaggiamo il traduttore o il vocabolario sono sempre a portata di mano, ci sono alcune parole che non hanno bisogno di alcuna traduzione. Ecco quali sono secondo i suggerimenti di r101.

Partiamo dal termine ‘mamma’, una delle prime parole che pronunciamo nella nostra vita è anche una di quelle che non serve tradurre. Il suono, e quindi, la sua pronuncia è infatti molto simile a ogni latitudine. Per esempio, in coreano si dice ‘eomma’ e in hindi ‘mamma’. Trattandosi di uno termini base del linguaggio, gli studiosi lo hanno approfondito ampiamente. Fa parte, infatti, dei primi suoni che il bimbo produce nella lallazione e da quelle articolazioni nascerebbe la combinazione più semplice di ‘m’ e ‘a’.

Anche il ‘caffè’ è un nome utilizzato in ogni angolo del mondo e, se la grafia è soggetta a cambiare, la pronuncia resta molto simile. La derivazione araba è ‘qahua’ da qui il turco ‘kavhe’ e quindi la ‘v’ diventata ‘f’. Continuiamo con ‘pigiama’ le cui origini sono hindu e urdu e, attraverso la colonizzazione inglese, è quindi arrivato in Europa (in inglese è ‘pajama’). Per estensione, dai pantaloni larghi legati in vita, passò a indicare quelli usati di notte.

E che dire dell’espressione ‘ok’? Sicuramente uno dei termini della globalizzazione, ok ha iniziato a essere popolare a inizio Ottocento. Non ha origine certa ma secondo alcuni la sua diffusione è legata anche all’utilizzo durante la Prima Guerra Mondiale. La sigla ‘0K’ indicava ‘0 Killed’, ovvero nessun decesso e quindi era una notizia più che positiva.

Anche esclamazioni come ‘eh’ con intenzione di stupore e l’onomatopeica ‘haha’ per indicare la risata sono riconosciute in tutto il mondo. Infine, r101 segnala ‘chitarra’ che si rifà al greco ma ha radici ancora più antiche. Il sanscrito ‘tar’, infatti, è alla base dello strumento denominato ‘sitar’.

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