Le tartarughe Giulietta e Romeo salvate dai pescatori in Puglia

A pochi giorni dalla festa degli innamorati, alcuni pescatori pugliesi hanno salvato una coppia di tartarughe. I loro nomi? Giulietta e Romeo.

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Arriva dalle coste pugliesi, a pochi giorni da San Valentino, la storia di una coppia di tartarughe marine salvata nelle acque marine. Fianco a fianco, i due esemplari sono incappati insieme, involontariamente, in alcune reti da pesca che avrebbero potuto mettere a repentaglio la loro vita. Sono stati proprio i pescatori che accidentalmente le avevano catturate a contattare il Crtm di Manfredonia, gestito da Legambiente dove ora gli animali sono in cura.

Durante un’uscita in mare, l’equipaggio ha visto che le Caretta caretta sembravano essere in difficoltà e, gettati gli ormeggi, ha prestato loro i primi soccorsi. Così, portate in salvo, le due tartarughe son state in breve consegnate agli operatori specializzati che le hanno ribattezzate Giulietta e Romeo.

“Sono un po’ provate – ha dichiarato Giovanni Furii, responsabile del Centro di Legambiente – Giulietta aveva subito un principio di annegamento, entrambe hanno rischiato di ferirsi gravemente agli arti aggrovigliati alle reti. Ora dobbiamo tenerle sotto controllo e assicurarci che siano in grado di nuotare e nutrirsi autonomamente. Quindi le libereremo in mare aperto”.

Da qui l’iniziativa promossa dall’organizzazione e denominata Tartalove, una campagna che permette di adottare simbolicamente Giulietta e Romeo per salvaguardare le tartarughe in mare. Grazie al monitoraggio dei volontari e pescatori amici, sarà possibile in futuro recuperare eventuali animali feriti in modo da fornire loro cure celeri. Tutti possono aderire e sostenere il progetto, che ha un sito dedicato nel quale sono spiegate le attività previste.

Ogni anno sono oltre 40mila gli esemplari di Caretta caretta che perdono la vita nel Mediterraneo, 10mila solo in Italia. E proprio le reti da pesca, i natanti oppure i rifiuti plastici dispersi in mare e scambiati per cibo sono fra le cause più frequenti di mortalità.

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