Fonte: ANSA

'L'Eredità', cacciatori contro Insinna (ma Twitter lo difende)

Federcaccia minaccia il boicottaggio de 'L'Eredità', ma Twitter e l'ENPA difendono Flavio Insinna. E spopola l'hashtag #iostoconflavioinsinna.

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Dopo l’addio del campione Massimo Cannoletta, L’Eredità torna ad essere investita dalle polemiche. Stavolta a protestare contro il quiz show di Rai1 è Federcaccia, che si è scagliata contro alcuni commenti di Flavio Insinna sulla caccia e i suoi praticanti. In una lunga lettera firmata da Massimo Buconi, presidente di Federcaccia, il conduttore viene criticato per essersi lasciato andare – durante L’Eredità – “a commenti discriminatori e offensivi nei confronti dell’attività venatoria e dei suoi praticanti”. “Federcaccia – continua la nota – ha dato mandato ai propri legali di valutare gli estremi per intentare un procedimento legale per diffamazione nei confronti del conduttore e della Rete. In più, perfettamente consapevoli di quelle che sono le ‘regole dello spettacolo’ e consci che una trasmissione come quella in oggetto e chi la conduce valgono per quanta economia generano e pubblicità portano nelle casse del canale, sarà nostra cura invitare tutti i nostri iscritti e i cacciatori italiani e le loro famiglie – un bacino potenziale di qualche milione di spettatori – a non seguire più la trasmissione”.

All’attacco da parte di Federcaccia è però seguito un vero e proprio movimento pro-Insinna su Twitter, segnalato con l’hashtag #iostoconflavioinsinna, a cui hanno aderito anche personaggi noti come Rita Dalla Chiesa e l’ENPA, che ha scritto su Twitter: “ENPA sostiene Insinna e lo ringrazia per avere espresso il pensiero della stragrande maggioranza degli italiani”.

Molti utenti hanno sottolineato che la libertà di opinione è insindacabile e non giustifica il boicottaggio di un intero programma, aggiungendo che la caccia non può essere considerata uno sport. Di conseguenza, oltre all’hashtag #iostoconflavioinsinna, ha iniziato a diventare virale sul social network anche l’hashtag #aboliamolacaccia. Insomma, una battaglia tra le parti che vede al centro proprio il conduttore del quiz show, finito – inconsapevolmente – in una querelle tra cacciatori e gente contraria alla pratica della caccia per diletto.

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