L'Eredità, la polemica su Gerusalemme finisce in Tribunale

Il Tribunale di Roma ha dato ragione a due associazione e Flavio Insinna sarà costretto a precisare in tv che Gerusalemme non è capitale d'Israele.

6 Agosto 2020
Fonte: ANSA

Era stata descritta inizialmente come una clamorosa gaffe che aveva comunque sollevato non poche polemiche, tanto da costringere Flavio Insinna a scusarsi pubblicamente con i telespettatori e a rettificare. La domanda di un quiz de L’Eredità – in una puntata andata in onda nei mesi scorsi – dichiarava (nella sua risposta) Gerusalemme come capitale d’Israele. Una domanda spinosa come la sua soluzione, che apre a infiniti scenari politici ancora ampiamente discussi dalle comunità coinvolte. E così, Gerusalemme capitale d’Israele non è più una gaffe, è un ‘reato’ – se così possiamo dire – tanto che due associazioni hanno vinto il ricorso contro lo show di casa Rai. Il Tribunale di Roma ha dunque ordinato che – non appena il programma torna in onda dopo la pausa estiva – Flavio Insinna dichiari sin da subito le seguenti parole: “Il diritto internazionale non riconosce Gerusalemme quale capitale dello Stato di Israele”. L’informazione diffusa da L’Eredità nel definire tali confini politici è infatti “errata”, dando ragione alle due associazioni filo-palestinesi che si erano mobilitate contro lo show.

“Ci si può ritrovare involontariamente al centro di una controversia che chiama in causa vicende sulle quali non spetta certo a un gioco come il nostro intervenire” aveva detto il 5 giugno in tv Flavio Insinna, nel tentativo di arginare il polverone. Ma la questione è stata sin da subito considerata molto più spinosa. Secondo il Tribunale di Roma, infatti, è l’Italia che non riconosce Gerusalemme quale capitale, perché è fatto noto “che il 21 dicembre 2017 l’Italia abbia votato a favore della risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che rifiutava la decisione degli Usa di riconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele, così come è noto che le stesse Nazioni Unite si siano ripetutamente espresse sulla questione condannando l’occupazione israeliana dei territori palestinesi e di Gerusalemme est, e negando qualsiasi validità giuridica alle decisioni di Israele di trasformarla nella sua capitale”.

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