Fonte: ANSA

L'Eredità, la risposta del concorrente stupisce Insinna

La gaffe di un concorrente de 'L'Eredità' ha portato Flavio Insinna a mettersi le mani nei capelli e a chiedere: "Prego?".

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Persino Flavio Insinna si è messo le mani nei capelli di fronte all’ennesima gaffe di un concorrente durante un quiz de L’Eredità. Non che il conduttore sia nuovo a questo genere di strafalcioni: il quiz show di Rai1, del resto, spesso regala ai telespettatori scene di totale imbarazzo in studio, a causa delle risposte sbagliate – o decisamente inattese – dei giocatori. È in parte il bello del format, tornato in onda dopo il blocco dovuto alla pandemia in un’edizione speciale.

Nel corso di una recente puntata de L’Eredità, è andata in onda una nuova ed eclatante gaffe. Flavio Insinna ha infatti chiesto al concorrente “Chi guidò la Rivoluzione Russa?”. La risposta corretta era Lenin, ma il concorrente interrogato ha risposto “Le Brigate Rosse”, confondendo sia il periodo storico che il luogo. Insomma, una gran confusione nozionistica che ha prima spiazzato Insinna e lo ha poi costretto a un gesto più che evocativo. Il conduttore ha infatti commentato con un “Prego?”, come se non avesse compreso a pieno la risposta del giocatore. Dopodiché, sconcertato, ha pensato bene di mettersi le mani nei capelli, a dimostrazione di quanto la replica del concorrente lo avesse spiazzato e confuso. Di solito, Flavio replica alle gaffe con prontezza e spirito ironico, ma l’errore del concorrente ha completamente reso il conduttore senza parole, almeno all’inizio.

Proprio recentemente, L’Eredità è anche finita al centro di una bufera diplomatica non tanto per la risposta di un giocatore, quanto per una domanda posta sulla Capitale d’Israele: un argomento politicamente spinoso che – come ha poi ammesso lo stesso Insinna – sarebbe stato meglio non toccare. In questo caso, però, la colpa – se così si può dire – va tutta al malcapitato concorrente che ha confuso la Rivoluzione Russa del 1917 con le Brigate Rosse, fenomeno tutto italiano risalente agli anni ’70 e che, di certo, non guidarono il rovesciamento dell’Impero Russo, che ha poi permesso la formazione dell’Unione Sovietica nel 1922.

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