L'ira di De Laurentiis: pesante insulto a Higuain e alla Juve

Il presidente del Napoli mostra di non aver gradito affatto la scelta del Pipita

27 Luglio 2016

Nervi tesissimi a Dimaro nel giorno della presentazione di Gonzalo Higuain come nuovo giocatore della Juventus. Proprio mentre il Pipita si faceva fotografare con la maglia numero 9, esibita con orgoglio da un balcone, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis si è intrattenuto con alcuni tifosi al termine dell'allenamento degli azzurri, denunciando un certo nervosismo: "Presidente, acquisterà dei nuovi giocatori?",  "Ma che domanda del c…. è questa?", la risposta piccata del patron.

E poi ancora: "Presidente, ho Higuain al telefono, che gli devo dire?", "Rubentino", la laconica risposta di De Laurentiis che non mancherà di far discutere.

Al Corriere dello Sport sempre De Laurentiis aveva raccontato il retroscena dell'affare, non risparmiando frecciate all'argentino: "Mezz’ora dopo che eravamo stati informati dalla Juventus della loro volontà di rispettare la clausola abbiamo cominciato a pensare al futuro. Avevamo capito, sin dalle prime dichiarazioni del fratello di Higuain, che si sarebbe corso il rischio di dover individuare un nuovo centravanti, e per questo le riflessioni erano state avviate, ma non pensavamo seriamente che sarebbe andato via, né che avrebbe cancellato con un colpo di spugna il suo triennio napoletano. C’è chi dice che parlare di tradimento sia esagerato, e invece io penso il contrario, perché in questa scelta c’è il senso pieno del tradimento, che comprende anche l’ingratitudine".

"Siamo consapevoli del dolore della gente, che è stato per un po’ anche il nostro. Io penso che i tifosi sappiano rileggere la storia del club e quella di questi ultimi dodici anni; credo che la bontà del nostro progetto sia nei risultati e nel riconoscimento affettivo che riceviamo sistematicamente. E’ chiaro: fa più rumore registrare il venticello contrario, qualche fischio isolato o il chiacchiericcio sul web. Ma a Trento, per esempio, gli applausi sono stati superiori ai cori di dissenso, peraltro scatenati dalla notizia dell’addio di Higuain. Non ricorderò che da sette anni siamo in Europa, ma che non siamo mai venuti meno agli impegni".

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