La storia del mondo è piena di leggende su ciò che fa bene e ciò che danneggia la salute e il pianeta. Non c’è dubbio però che l’olio di palma sia stato, negli ultimi due anni, il prodotto alimentare oggetto di maggior attenzione, battendo per popolarità gli ‘organismi geneticamente modificati’ e il ‘junk food’: due capisaldi delle lotte salutiste. La questione, ormai conosciuta da tutti, è che l’olio di palma avrebbe delle proprietà che lo rendono cancerogeno e metterebbe a rischio la salute delle persone.
Quest’ipotesi ha diviso prima i consumatori, poi le aziende e infine anche la politica. Tutti ricordiamo il maldestro appello della socialista francese Ségolène Royal di boicottare la Ferrero per via del largo utilizzo del controverso prodotto nella Nutella. Una nuova ricerca sembra voler affermare che l’olio di palma non in sé cancerogeno.
La pubblicazione di Stinftung Warentest
Molte aziende alimentari nel nostro Paese hanno negli ultimi tempi lanciato una vera e propria battaglia contro l’olio vegetale in questione. In testa a questo gruppo ci sono i colossi dell’alimentare Coop e Barilla, ferventi sostenitori della pericolosità del prodotto. Sul versante opposto rimane ovviamente la Ferrero.
Stinftung Warentest è una rivista tedesca edita da una potente associazione dei consumatori indipendente. Un articolo da poco pubblicato sostiene che: “L’olio di palma è un controverso grasso vegetale che viene ritenuto dannoso per la salute e per l’ambiente. In Italia, molti produttori l’hanno messo al bando, perché ritenuto cancerogeno. Ma questa opinione è errata”.
I risultati della ricerca
L’associazione da tempo monitora la contaminazione degli oli nei prodotti alimentari e durante la sua ricerca ha osservato che il livello di pericolosità per la salute della Nutella è di fatto molto più basso di quello di altri prodotti simili che non fanno uso dell’olio di palma.
Il punto sarebbe che attraverso metodi di raffinazione degli oli vegetali ottimizzati possono essere eliminati gli ‘esteri critici degli acidi grassi’ riducendo di fatto la pericolosità dell’olio. L’articolo conclude osservando che: “ gli esteri critici degli acidi grassi possono trovarsi in molti grassi vegetali raffinati, non sono ancora completamente evitabili. Ma, in ogni caso, è possibile ridurli al minimo attraverso condizioni di produzione ottimizzate e un’attenta selezione delle materie prime. Dunque l’olio di palma non è cancerogeno di per sé“.