Luca Zingaretti è ancora Montalbano ne ‘Il metodo Catalanotti’

Lunedì 8 marzo in prima serata su Rai1 va in onda ‘Il metodo Catalanotti’, film numero 37 con protagonista Luca Zingaretti nei panni di Montalbano.

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Archiviata la settimana del Festival di Sanremo, Rai1 riparte con un appuntamento molto atteso. Lunedì 8 marzo, in prima serata, va in onda un nuovo episodio de ‘Il Commissario Montalbano’ – è il film numero 37, per l’esattezza – che promette di raccontare nuovi temi e sfaccettature. A fare da ispirazione per la trama è il romanzo intitolato ‘Il metodo Catalanotti’ e Luca Zingaretti non solo ne è protagonista ma ne cura anche la regia.

“È l’ultimo degli episodi girati che ancora non è andato in onda ed è fondamentale che il pubblico lo sappia – esordisce l’attore – Sono stati tanti i problemi da affrontare su questo testo. Camilleri tradisce il suo personaggio nel senso che ci ha abituato a un uomo affezionato alla terra, alle nuotate mattutine, alla casa e alla sua donna. Invece, in questo romanzo sovverte tutto, come se Cappuccetto Rosso facesse una rapina in banca”.

“Arriva una ragazza e il commissario viene steso, viene messo in crisi tutto il suo sistema. – continua Luca Zingaretti – Un terremoto che andava trasportato sullo schermo con la stessa potenza e serviva coraggio. Penso che insieme siamo riusciti a restituire questa sorta di scollamento interno del romanzo”.

“A Montalbano ho lasciato i capelli (ride l’attore, ndr)! Quando lessi per la prima volta Camilleri lo feci per simpatia, ma poi scoprii un personaggio meraviglioso da raccontare tra chiari e scuri, nato dalla penna di un autore che raccontava attraverso di lui l’esistenza. Camilleri disse che non se lo immaginava impersonato da me, ma ha avuto fiducia e penso di aver dato al personaggio qualcosa di mio, sia dal punto di vista professionale che umano.

In questi vent’anni di cavalcata fantastica – prosegue l’attore a proposito del successo di Montalbano –  siamo riusciti a mantenere uno standard molto alto con entusiasmo e da parte mia non c’è nessuna stanchezza nei confronti di questo personaggio. Un anno fa dissi che non sapevo se mi sarebbe andato di tornare sul set senza certe persone che erano dei punti di riferimento. E il tempo si è fermato: quando il lutto sarà elaborato vedremo e dipende anche da come il pubblico ci seguirà”.

Infine, sul rapporto con l’autore, Camilleri, l’attore e regista dice: “Andrea era una persona con cui parlare di tutto ma, per quanto mi riguarda, non ci si incontrava per parlare di quello che si sarebbe girato. A ogni nuovo libro, dopo anni, si sapeva esattamente che cosa l’autore volesse dire. Io Andrea lo conoscevo dai tempi dell’Accademia dove era stata mio insegnante e poi ci siamo incontrati per questa avventura. Era un uomo di poche parole, come i siciliani veri, e quando parlava pesava le parole. Esattamente come fa nei suoi libri”.

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