Una nuova ricerca sta gettando scompiglio su uno degli oggetti più venerati d’Italia: la Sacra Sindone, conservata nel Duomo di Torino.
Secondo Matteo Borrini e Luigi Garlaschelli – due studiosi rispettivamente dell’Università di Liverpool e del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale (Cicap) – metà delle macchie di sangue presenti sulla Sacra Sindone sarebbero false. Secondo i due, infatti, non tutte sono compatibili con la posizione di un uomo crocifisso. I ricercatori hanno ricostruito – tramite una simulazione con diversi tipi di croci – le macchie sul lenzuolo per vedere in che modo si sono formate. Se le macchie sul torace e gli avambracci sono compatibili con quelli di un uomo crocifisso, non lo sarebbero quelle di polsi e regione lombare. La conclusione degli studiosi? Secondo loro la Sacra Sindone – che avrebbe avvolto Gesù nel sepolcro – altri non sarebbe che un prodotto artistico medievale. Nessun’analisi è stata invece effettuata sulla composizione delle macchie, quindi non è dato sapere se si tratti di sangue o altro materiale.
La Sacra Sindone, conservata nel Duomo di Torino e principale attrazione turistica della città, è un lenzuolo di lino che raffigura la sagoma di un uomo sottoposto probabilmente a tortura e in seguito crocifisso. Per la cultura cristiana altro non è che il lenzuolo che ha avvolto Gesù nel sepolcro. Secondo alcuni studi, la Sindone sarebbe risalente a un periodo compreso tra il 1260 e il 1390.
Il lenzuolo mostra due immagini – una frontale e una dorsale – che raffigurano un uomo nudo con barba e capelli lunghi, a grandezza naturale. Il corpo è poco visibile: se ci si avvicina troppo, infatti, non è possibile distinguerne i contorni, mentre si dovrebbe notare qualcosa a qualche metro di distanza. La Sacra Sindone è uno degli oggetti più studiati nella storia dell’uomo. Nella comunità scientifica ci sono molti dubbi sul fatto che questa abbia contenuto davvero Gesù e persino la Chiesa è molto scettica. Questa ha lasciato il compito di verificarne l’autenticità agli studiosi e si è tirata fuori da ogni posizionamento (anche se il culto della Sacra Sindone è autorizzato).