La tragedia del ghiacciaio della Marmolada rappresenta un drammatico evento che ha colpito il cuore di tutti noi italiani ma ci ha dato anche un tragico assaggio di ciò che i cambiamenti climatici stanno scatenando sulla natura. E questo solo per colpa della mano dell’uomo.

L’impatto catastrofico del riscaldamento globale e delle emissioni di CO2 e altri gas serra sta andando a colpire i ghiacciai in maniera incredibile, tant’è che la stragrande maggioranza di essi è destinata ad una tragica estinzione anche dopo migliaia di anni di persistenza.

Gli ecosistemi glaciali si stanno infatti ritrovando a vivere in un vero e proprio cortocircuito, nel quale si è ormai tragicamente vicini al punto di non ritorno (quando non lo si è già superato): l’aumento delle temperature rispetto all’era pre-industriale ha condannato a morte gran parte di essi. E il ghiacciaio della Marmolada sarà uno dei primi a scomparire.

Se la tragedia del 3 luglio 2022 ha strappato la vita a numerose persone, quel che sappiamo è che il distacco del seracco è semplicemente il primo passo verso la fine definitiva della ‘regina delle Dolomiti’.

Qualche anno fa, un team di ricercatori dell’Istituto di Scienze Marine del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-ISMAR) aveva specificato che entro i prossimi 25-30 anni il ghiacciaio trentino non esisterà più. Anche il clima attuale, unito a caratteristiche endemiche della zona come il terreno carsico irregolare e quindi alla poca resilienza del ghiacciaio, non permetterà la sua sopravvivenza in quello che si preannuncia come un cocktail letale che ci sta costando molto anche in termini di perdita di vite umane.

Già dall’inizio del XX secolo, il ghiacciaio della Marmolada ha perso gran parte del suo volume, tant’è che si è ridotto in maniera drammatica, soprattutto a partire dal 2006. Gran parte dei ghiacciai delle Alpi, di questo passo, sarà sparito entro la fine del secolo.