A merenda solo frutta fresca o secca e verdura cotta o cruda. Bandito tutto il resto.
È questa la decisione ‘salutista’ presa dal preside di quattro scuole primarie di Bologna – noto come ‘Comprensivo 8’ – che, però, non ha trovato un riscontro favorevole in molti genitori.
Ne dà notizia l’edizione bolognese di Repubblica.
La delibera del preside, votata con 13 voti a favore e uno astenuto dal consiglio di Istituto, infatti, obbliga le famiglie di circa 1.500 bambini a introdurre nello zaino dei propri figli nessun carboidrato: quindi, per fare qualche esempio, stop a panini, pizzette e merendine confezionate.
Mentre, per quanto concerne cracker e yogurt, si attende il parere dei pediatri dell’AUSL.
Il preside, Stefano Mari, ha spiegato che la motivazione della sua scelta sta nella tutela della “salute pubblica”, riducendo “l’apporto calorico per i bambini a rischio obesità”.
Inoltre, ha aggiunto Mari, c’è anche l’idea di “far portare per merenda un alimento che va bene a tutti: a scuola si devono socializzare esperienze con risvolti egualitari, garantire equità tra alunni di diversa estrazione socio – culturale”.
In poche parole, meglio evitare che un bambino si senta in imbarazzo se nel proprio zaino ha ‘solo’ una brioche con la marmellata, mentre il compagno di banco può disporre, magari, di una fetta di pane con la Nutella.
Altra ragione del provvedimento, poi, è il contrasto allo spreco alimentare.
Tra i commenti contrari – e ironici – dei genitori da segnalare quello di un papà che ha detto: “ora abbiamo solo paura che a prossima decisione sia l’introduzione di una buona dose di olio di ricino, che fa tanto bene ai bambini”.
Dal RestodelCarlino.it, poi, si è appreso che qualche genitore ha provato a non rispettare la delibera ma “è stato fermamente redarguito dagli insegnanti e rispedito a casa con la merenda intatta”.
Con la speranza, però, che al bambino, rimasto senza niente da mangiare, qualcuno abbia offerto almeno una fetta di mela…