La notizia, in sé, è un interessante precedente: Michelle Hunziker ha vinto in tribunale la causa intentata contro l’Agenzia delle Entrate.
Come riporta il Corriere della Sera, alla showgirl era stata inviata una cartella esattoriale da 119.478,47 euro recapitata a causa di una presunta evasione dell’Irap 2008.
Cartella che attraverso i propri legali, la Hunziker ha deciso di contestare e impugnare. Ma la Commissione tributaria regionale di Milano, cui aveva fatto ricorso, l’ha confermata con una sentenza del 2014: la signora Hunziker avrebbe dovuto saldare la cartella di pagamento per Irap dell’anno di imposta 2008. Michelle non ci sta e fa ancora ricorso, stavolta in Cassazione.
Il 23 novembre è stata pubblicata la sentenza. Tra le carte compare anche la notevole cifra dei compensi incassati nel 2008 dalla trentanovenne conduttrice: 2.665.246 euro. La partita ora si è ribaltata. La Cassazione, infatti, chiamata in causa dalla Hunziker, le ha dato ragione confermando, in sostanza, l’assenza di un’autonoma organizzazione che ruotasse intorno alla showgirl e che dunque avrebbe giustificato il pagamento dell’Irap.
Da rilevare che la conduttrice di Striscia la notizia, nonostante avesse fin da subito contestato le richieste del Fisco, dal 2009 in poi ha comunque sempre pagato l’Irap, aspetto che – come si vedrà in seguito – è più che rilevante.
Cassata dunque la sentenza di condanna a pagare la cartella esattoriale, ora la pratica è rinviata alla Commissione tributaria lombarda “in diversa composizione”, cioè con altri giudici. Merito dell’avvocato di Lodi, Gianfranco Del Monte, che si è specializzato nella materia e già aveva battuto il Fisco in una controversia con al centro la modella lodigiana Bianca Balti. Con una differenza sostanziale: in questo caso già in Commissione tributaria erano state riconosciute le ragioni della Balti che non aveva pagato l’Irap. Era stata dunque l’Agenzia delle Entrate a rivolgersi alla Cassazione. Con la Hunziker, al contrario, si partiva da una sentenza sfavorevole.
L’avvocato della conduttrice, tra le varie argomentazioni, ha contestato che gli alti compensi corrisposti dalla Hunziker a terzi potessero soddisfare il presupposto dell’autonoma organizzazione (quindi soggetta a Irap) perché vanno messi in relazione all’entità dei ricavi. A fronte, infatti, di compensi per 2,6 milioni la Hunziker ha sostenuto spese per 592 mila euro. Ma nessuna di queste per prestazioni da lavoro dipendente o simili. E l’importo più consistente (219 mila euro) è andato “all’agente Ballandi Entertainment spa, che autonomamente e con la propria organizzazione promuove l’immagine e gli affari della signora Hunziker”.
La partita non è finita perché si torna in commissione tributaria, tuttavia l’orientamento della Cassazione è piuttosto netto e ormai consolidato. La showgirl svizzera da debitrice del Fisco, ora potrebbe trasformarsi in creditrice per i quasi dieci anni di Irap pagata ma non dovuta. Rimanendo in casa Striscia, al contrario della collega Ezio Greggio, poco più di un anno fa ha patteggiato sei mesi, convertiti in 45 mila euro con la “non menzione penale”, dopo un contenzioso tributario da 20 milioni chiuso con un accordo di risarcimento.