Ci sono allenatori che vietano ai giocatori, soprattutto alla vigilia di importanti kermesse come gli Europei o i Mondiali o quando le cose vanno male, di poter intrattenersi in intimità con le rispettive mogli e fidanzate. Altri che addirittura vietano proprio di vederle, come se più che un ritiro fosse il 41 bis. Poi può capitare di tutto, a seconda delle idee del mister: niente serate di baldoria piuttosto che orari ben precisi e chi più ne ha più ne metta.
Quando però un allenatore impone dei divieti e la squadra inizia a perdere colpi, è inevitabile che sorga qualche malumore e che qualcuno interno all’ambiente possa spifferare i dettagli ai giornali. Come probabilmente è accaduto in questo caso, visto che il Milan ha ottenuto una sola vittoria nelle ultime sei giornate di campionato (allontanandosi inesorabilmente dalla zona Europa) e che è anche stato eliminato dalla Coppa Italia. E visto che su Repubblica hanno reso noti i divieti imposti da Vincenzo Montella e dal suo preparatore atletico di fiducia, Emanuele Marra.
I due avrebbero infatti imposto una rigidissima dieta a base di soia e kamut, dalla quale sarebbero stati inoltre banditi categoricamente carne rossa e pomodoro.
Ecco, nel dettaglio, in cosa consiste l’alimentazione dei giocatori rossoneri: zuppa di verdure e riso basmati o pasta di kamut integrale con ragù bianco di pollo alla vigilia delle partite; pasta di kamut con pesto vegetale e tacchino alla piastra il giorno delle gare; frutta secca e riso venere con carote e piselli oppure lasagne integrali di radicchio rosso con besciamella vegetale dopo essere scesi in campo.
Anche per quanto riguarda il beveraggio le restrizioni non mancano: succhi di frutta e bibite zuccherate vanno rifuggite come la peste, al loro posto sono però contemplati latte di soia e latte di cocco.
Ma (almeno) uno degli scontenti giocatori ha confessato di trasgredire e di infilarsi di nascosto in qualche ristorante: “Se mangio la carne mi alleno meglio”, avrebbe confessato.
E pensare che un menu del genere sarebbe stato un lusso per Pippo Inzaghi, che si imponeva di mangiare solamente qualche fettina di bresaola e poco altro. E meno male che Sergio Ramos non sia tesserato con il Milan, altrimenti chissà cosa ne avrebbe fatto di quel prosciutto scambiato per la sua maglia del Real Madrid.