È la nemica giurata delle nostre estati: causa prurito, notti insonni e anestetici segni sulla pelle. È la zanzara, odiata quasi da tutti per la sua presenza fastidiosa e (in base alle stagioni) costante. Ora siete pronti a dirle addio? Perché è quello che potrebbe accadere, ad alcune, se si decidesse di mettere in pratica lo studio di un ricercatore italiano.
“Mosquitoes that can carry malaria eliminated in lab experience” è il titolo del suo lavoro in cui dimostra che rendere sterili le zanzare eliminerebbe per sempre la malaria. Secondo Andrea Crisanti in questo modo si arriverebbe a sterminare questi insetti e al tempo stesso si potrebbero eliminare molte malattie mortali.
La domanda, però, è: a che prezzo? Perché è vero: le zanzare sono uno degli insetti più fastidiosi ed odiati, ma come ogni altro animale ha una sua ragione di esistere nel complesso ecosistema naturale. In particolare sono parte della dieta di molti animali e cosa potrebbe accadere se sparissero del tutto?
Su questo fronte non ci sono ancora risposte chiare e sicuramente è un aspetto che andrà approfondito. Mentre intanto è stato reso noto il procedimento seguito dal professore italiano di parassitologia molecolare dell’Imperial College di Londra, pubblicato su “Nature Biotechnology”.
Grazie alla tecnica di ingegneria genetica “gene drive” si è riusciti a bloccare la capacità riproduttiva di una specifica zanzara, la Anopheles gambiae nota per essere tra le responsabili della trasmissione della malaria in Africa e fra le 40 specie in grado di farlo. Nello specifico hanno fatto sì che il gene trasmesso alla generazione successiva fosse sempre uno, il doublesex modificato, ovvero quello che decide il sesso. Agendo sulle zanzare femmine gli scienziati hanno evidenziato che il gene modificato faceva sì che non potessero né pungere né riprodursi. Verso l’ottava generazione non c’erano più nascite e il gruppo di zanzare era scomparso. Al mondo esistono 3500 specie di zanzare e, come già anticipato, solo una quarantina di queste possono trasmettere la malaria.
Il passo successivo dello studio è in corso in Italia dove le zanzare modificate, sempre all’interno di gabbie, sono state mescolate con altre arrivate dal Burkina Faso per comprendere quale sarà il loro comportamento e come e se verrà trasmesso il gene modificato.